Roma - 'Forse erano passati mille secoli o forse solo un battito d'ali...', quando si chiude l'ultima di copertina di 'Elfinger Sopra e Sotto' ('C'era una volta' edizioni) è questa la sensazione, di aver compiuto un volo e poi il ritorno. Un viaggio infinito ma anche velocissimo, grazie alla fantasia fervida e alla scrittura diretta dell'autore. Dab Ray, al secolo Davide Raimondi, classe '73, sul suo amato tavolo di noce – che si intravede nella copertina del libro - in quel di Trecate, vicino a Novara, tra boschi funginei e laghi dai richiami ancestrali, ha dato vita a una grande avventura. Un racconto epico classico ma anche contemporaneo e attuale, nello stile e nella storia, affrontato quasi come una sceneggiatura da cinema, mentre davanti agli occhi scorrono le parole, le immagini improvvisamente si materializzano nella fantasia del lettore: ognuno leggendo Elfinger può vedere il suo film.

Ma Elfinger Sopra e Sotto soprattutto è la grande avventura dell'unione dei Popoli. Difficile e dolorosa ma alla fine necessaria, per la sopravvivenza, per l'evoluzione sociale e personale.


In Elfinger Sopra e Sotto due protagonisti vivono storie parallele, lontane nel tempo, che sembrano non incontrarsi mai... Ma c'è quella 'necessità', mai il caso, che ci ricorda che dobbiamo essere uniti perchè siamo uniti, nelle nostre apparenti diversità, come lo sono il cielo, il mare, la terra e l'aria. 'Siete strani ma irresistibili' dice Pietro, dall'alto della sua esprienza di masso millenario, e forse abbiamo ancora molto da imparare.


Di Elfinger Sopra e Sotto si può ancora dire che affronta e utilizza temi attuali, come il femminicidio, il terrorismo, l'aggressione alla natura da parte dell'uomo. E che Dab Ray non ha dimenticato di portare in Elfinger anche la propria passione per il fantasy. Ma Elfinger non può e non deve essere raccontato, Elfinger deve stare tra le mani e vivere insieme al lettore... Elfinger entra nelle vene e naviga nel sangue, passando sopra e sotto limiti apparenti, insegnando a vincere le paure, rispettando tutti gli 'elementi', come fanno i protagonisti, Kate la giornalista meticcia della Cnn in cerca del passato e Cad, il creatore del Drakkar, la nave Drago più grande dell'era previchinga, in cerca del futuro: entrambi per rinascere e ricomnciare...


Non a caso nel libro di Dab Ray, l'influenza della cultura occidentale, e di quelle più remote, si intrecciano, cullano la fantasia verso nuovi mondi, o mondi antichi, che a loro volta vivono sospesi tra sogno e realtà.

Il sogno per Dab Ray intanto si è trasformato in realtà. La sua opera, la seconda prodotta dalla sua fantasia dopo 'Storia di un perchè', che probabilmente vedrà presto una nuova edizione, è stata presentata a Roma, presso la sede della Giunta regionale del Lazio, dalla casa editrice 'C'era una volta', di Cinzia Tocci e Federica Barbarossa, alla presenza di esponenti del mondo della cultura, del cinema e del giornalismo. Tra questi il professor Francesco Licheri, sociologo archeologo, lo sceneggiatore Ciro Scalera, l'attrice Elisabetta De Vito, curatrice della prefazione di Elfinger.

Nell'occasione la casa editrice ha sorpreso l'autore, regalandogli un ciondolo d'argento che fa parte di una collezione limitata artigianale, che si può ordinare insieme al libro contattando direttamente la casa editrice: una piuma tribalizzata in una torque (cerchio celtico) celtica che significa libertà, protezione, sacralità, unione, e che spicca anche sulla copertina di Elfinger Sopra e Sotto. Un simbolo che per Dab Ray era 'corretto utilizzare in questo libro' e che, dapprima, aveva tatuato sulla pelle del suo amico condottiero Wal. Ma questo è già il passato, la fantasia di Dab Ray potrebbe sorprendere ancora, in futuro.