Ostia - "Ennesima gambizzazione ad Ostia Lido, ennesimo fatto di mafia quasi ostentato da chi ha premuto il grilletto contro il cognato di Roberto Spada ed ex gestore della spiaggia Onda Anomala. In una città semi deserta, presidiata dalle forze dell’ordine, mentre tutti i cittadini sono chiusi in casa per il rispetto delle norme anticontagio disposte dal Governo, scegliere di premere il grilletto è un atto di ostentazione, è un modo per dire con forza e spregiudicatezza che la famiglia di turno controlla il territorio e non teme niente e nessuno anzi, guai a chi si mette di traverso. Sono tante, sono troppe, le intimidazioni criminali che hanno caratterizzato questo ultimo periodo. Ad Ostia c’è una vera e propria guerra di mafia". Lo dichiara in una nota Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio.

"La scia di sangue è oramai un’onda lunga che sembra inarrestabile: il penultimo fatto inquietante è accaduto nei primi giorni di febbraio, poche ore fa è accaduto l’ultimo in ordine di tempo. Le forze dell’ordine e la Magistratura fanno egregiamente la loro parte nella lotta alle mafie ma sta alle Istituzioni, in sintonia con i cittadini, la responsabilità di fare la propria perché arresti e condanne, seppur fondamentali nel contrasto all’avanzare del crimine organizzato, non bastano da soli a sconfiggere la mafia. E’ nostro dovere - spiega - costruire un fronte comune contro la criminalità organizzata, è nostro dovere promuovere con le forze sane del territorio una vera e propria azione di bonifica culturale contro le mafie e contro l’assuefazione alla presenza mafiosa, un’assuefazione che facilità la permeabilità della politica e delle istituzioni alla criminalità organizzata".

"Per mesi abbiamo assistito al ridicolo teatrino polemico della Giunta Di Pillo sul murale di Lido Nord quando dall’amministrazione del cambiamento ci saremmo aspettati scelte coraggiose, anche simboliche. Quanto tempo abbiamo perduto? Troppo. Sconfitto un clan ne arriva un altro, spesso più forte di quello precedente, che occupa gli spazi lasciati vuoti sia dalle “famiglie” mafiose sia dalle Istituzioni che troppo spesso dimenticano di svolgere un ruolo attivo nel contrastare il crimine organizzato". 

"L’epocale crisi economica e sociale che stiamo vivendo a seguito dell’infezione da coronavirus può, se non stiamo attenti, innescare un altro tipo di contagio: quello delle mafie. La crisi di liquidità di famiglie e aziende, così come la disoccupazione, sono terreni fertili per le mafie, soprattutto li dove la crisi morde con più ferocia. Le Istituzioni cittadine e locali reagiscano, reagiscano, reagiscano. Ancora una volta - conclude - torniamo a chiedere a questa Amministrazione di istituire un Osservatorio Municipale Antimafia presieduto da una persona di altissimo profilo istituzionale, scelta di concerto con la Commissione Parlamentare Antimafia, perché è questo un modo per mettere in moto e in sinergia tutte quelle energie sane, presenti e numerose nella città, capaci di disintegrare il sistema marcio con cui le mafie ci stanno soffocando".