Roma  - “Un risultato storico: sono commosso e determinato”. Così Matteo Renzi, presidente del Consiglio, commenta su Twitter il 41% attribuito dalle proiezioni al Partito democratico in occasione  delle elezioni europee che si sono svolte ieri, domenica 25 maggio 2014. Si tratta di un'affermazione netta, con numeri che il Pd e il centrosinistra non hanno mai raggiunto nella loro storia e che vanno oltre anche il consenso mai ottenuto dalla Democrazia cristiana,  in altri anni, alle europee. L'affluenza è stata stimata al 57,22%. Manca poco al dato definito: le operazioni di scrutinio sono iniziate questa mattina alle sette poiché si è votato soltanto ieri. Al momento (ore 8.37) mancano  76 sezioni. 


Le proiezioni sono confermate dai dati reali. In 61.212 sezioni su 61.592 il Pd avrebbe superato la soglia degli 11 milioni di voti, ottenendo il 40,87%. Dietro al Pd, il Movimento 5 Stelle subisce un arresto rispetto alle politiche dello scorso anno. I pentastellati non vanno oltre il 21,13%, un risultato decisamente inferiore rispetto a quanto annunciato dal leader Beppe Grillo in campagna elettorale: "Prendere un voto in più rispetto ai democratici". Il risultato per il M5S risulta anche più basso rispetto ai voti ottenuti alle politiche dello scorso anno, il 25%.  Anche Silvio Berlusconi fa flop. Forza Italia ottiene solo il 16,78% dei consensi. Il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, il ministro dell’interno, racimola il 4,37%,  sufficiente però per essere rappresentato al Parlamento europeo. In bilico la lista "L'altra Europa con Tsipras" che con il 4,03%  potrebbe sedere a Bruxelles. Matteo Salvini della Lega Nord ottiene il 6,19% dei voti mentre Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni si ferma al 3,65%. Scelta europea si ferma allo 0,71%.


“Affluenza romana in linea con affluenza nazionale”, dichiara  il presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti. “Se confermato, il risultato nazionale e quello romano attestato intorno al 40%, indicano una vittoria netta del Partito Democratico il cui merito va in buona parte a Matteo Renzi. Soddisfatti, soprattutto, per aver sconfitto il populismo senza progetto e l’antieuropeismo senza futuro”, ha concluso il presidente.