Europei di Nuoto, Acerenza è Oro e Taddeucci Argento nella 10 km a Ostia
“E’ stata una gara super difficile – spiega Domenico – dove all’ultimo giro abbiamo anche saltato i rifornimenti perché non avevamo visto la barca. Nel secondo giro vedevo qualcuno davanti ma non riuscivo a capire chi fosse, al terzo ci hanno detto che aveva cinquanta secondi di vantaggio e allora ho cominciato a spingere. Il mare non ci permetteva di nuotare molto bene però è stata una faticaccia meravigliosa. Vorrei fare un ringraziamento alle mie due società, le Fiamme Oro e la Canottieri Napoli, alla Federazione e tutti coloro che mi hanno supportato prima e durante gli Europei di Roma. Sentire l’Inno di Mameli suonare per me è una grande emozione. Da fra tremare le gambe”.
“Con le onde non si vedeva niente – continua Ginevra – si è alzato il mare e nuotare diventava sempre più difficile. E’ stata una fatica allucinante. Sono contentissima, non ci volevo credere, stavo solo pensando mi mangia-non mi mangia; alla fine ce l’ho fatta a resistere. Ho cercato di mettere in atto l’esperienza delle gare passate che ho fatto, come i campionati italiani. Mi sono detta proviamo ad aumentare, magari riesco a tenere e mettermi subito davanti. Sapevo che se rimanevo nelle retrovie poi non riuscivo a risalire. Direi che questa tattica è andata bene. Dedico questa medaglia a me stessa, al mio allenatore che mi sopporta tanto perché non sono facile da allenare, ai miei genitori che mi hanno sempre accompagnato agli allenamenti fin da piccola e che volevo ripagare in qualche maniera”.
Il campione europeo dei cinque chilometri Gregorio Paltrinieri è settimo in 1 ora 51’12”7 e l’altro azzurro in gara Andrea Manzi tredicesimo con 1 ora 56’31”7; al femminile Rachele Bruni è quinta in 2 ore 01’31”5 e Giulia Gabbrieleschi settima in 2 ore 02’09”3, dopo una gara generosissima e nuotata sempre all’attacco che la vedeva terza fino all’ultimo rifornimento con Ginevra Taddeucci al comando.
"C'era un mare molto mosso - racconta Gregorio - e stamattina ho fatto molta fatica. Sapevo che l'ungherese era davanti ed ho spinto tanto per riprenderlo. Questa cosa mi ha distrutto. Sono arrivato al quarto giro e ho capito che non ne avevo. Le condizioni erano davvero difficilissime e per la mia nuotata in modo particolare.
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