Ostia - «Voglio essere ottimista. Voglio credere che entro il 22 settembre, data del suo Fertility Day, la ministra della Salute Beatrice Lorenzin si impegni ad abbattere gli ultimi muri della Legge 40 che impediscono alle coppie un fertile ricorso alla fecondazione medicalmente assistita. Contestualmente, considerato che nella campagna pubblicitaria dell’evento si sostiene che la fertilità sarebbe un "bene comune", Lorenzin può subito avviare le pratiche per il risarcimento delle tante coppie penalizzate sino a oggi da quella legge cattiva, che, dopo dodici anni dalla sua approvazione, siano arrivate ormai in una età che non consente loro di poter mettere al mondo un figlio, se non per l'arrivo di un "dono" dal cielo. Suggerisco, infine, che il prossimo giovedì 22 settembre sia dichiarato giorno di festa nazionale, di modo che gli eventuali concorrenti del #FertilityDay possano liberamente cimentarsi, e per tutto il giorno, nelle attività convenzionali finalizzate al sospirato concepimento», lo dichiara in una nota lo scrittore e Radicale Paolo Izzo.
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