Festa, partecipazione e commozione alla Casa comunale di Fiumicino che il primo cittadino ha voluto fosse aperta alla cittadinanza per celebrare il 77esimo anniversario della Repubblica Italiana. Gli studenti delle scuole del territorio hanno letto gli articoli della Carta Costituzionale, mentre il Maestro tenore Marco Ciardo si è esibito nell’Inno di Mameli

Fiumicino – Festa, partecipazione e commozione alla Casa comunale di Fiumicino dove il 2 giugno scorso il sindaco Mario Baccini ha celebrato insieme alla cittadinanza, alle associazioni del territorio, alle autorità civili e militari il 77esimo anniversario della Repubblica Italiana vestendo per la prima volta la fascia tricolore come primo cittadino all’interno del consiglio comunale dove – ha dichiarato nel suo discorso – rappresenterò e preserverò, al meglio di quanto posso, i valori della nostra Patria tutelando sempre i cittadini e il bene comune”.

Il sindaco Baccini, che ha scelto di non partecipare alla parata ai Fori Imperiali insieme ai sindaci e alle autorità nazionali, ha preferito condividere la celebrazione con i cittadini, con i consiglieri eletti e la giunta.

A rendere emozionante l’evento l’esibizione del Maestro tenore Marco Ciardo, un’eccellenza della lirica, che ha cantato l’Inno di Mameli, e i ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori che hanno letto i primi dodici articoli della Carta Costituzionale, ossia gli articoli fondamentali.


Questo il testo integrale del discorso del sindaco Mario Baccini in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno 2023


"Quest’anno si celebra il 77º anniversario della Repubblica italiana in questa occasione abbiamo voluto aprire quella che per noi è la casa dei cittadini ovvero il municipio ed in particolare la sede del consiglio comunale dove la democrazia partecipata è espressione diretta delle persone e delle loro necessità.

Il tema che quest’anno ricorre in occasione del 2 giugno è: “L’Italia siamo noi” ed ecco, proprio in questa occasione, vogliamo ribadire quanto siano importanti i nostri valori, quelli contenuti nella carta costituzionale, quelli sui quali si fonda la nostra Repubblica e soprattutto quanto questi valori non siano per noi negoziabili.

La storia guarda al passato come memoria, ma anche al futuro come costruzione e questo nostro futuro si fonda su un’azione presente e quotidiana che come amministratori pubblici dobbiamo contribuire fattivamente a realizzare.

L’Italia è quella degli uomini e delle donne che ogni giorno si alzano per contribuire alla crescita del Paese, nel rispetto dei doveri ai quali sono chiamati e dei diritti che lo Stato deve garantire loro, per lasciare alle nuove generazioni un Paese moderno, accogliente, migliore dove la libertà è il primo diritto e il primo dovere insieme. 

I giovani sono il nostro futuro, ma sono anche il nostro presente: sono la nostra storia e lo saranno per i loro figli,  come lo siamo stati noi come lo sono stati i nostri padri che hanno dato vita alla Repubblica, che hanno scelto il 2 giugno la Repubblica, come le donne che proprio il 2 giugno 1946 hanno votato per la prima volta e hanno fatto sentire la loro voce esprimendosi per la democrazia ed oggi, più che mai, dopo i luttuosi fatti di cronaca, devono avere ancora più forza per continuare a contribuire alla crescita del Paese alla crescita di noi tutti, alla crescita degli uomini che possono generare e che tutti insieme dobbiamo educare alla democrazia, alla solidarietà ai valori della condivisione, del rispetto e della tolleranza.

Alle donne, alle madri alle generatrici, alle lavoratrici e, a tutti coloro che concorrono a alla crescita della nostra umanità e deve andare il nostro sostegno e la nostra gratitudine.

Lo stesso rispetto è dovuto a tutte le minoranze ricordate nella nostra costituzione, alle persone con disabilità, a coloro che si trovano in difficoltà, alle madri e ai padri, agli studenti, alle famiglie, ai lavoratori, a coloro che vogliono migliorare per se stessi e per il Paese; a tutti loro va, oggi, il nostro pensiero e da ora il nostro appoggio fattivo in ogni atto di questa amministrazione.

Per questo motivo ho scelto oggi di non essere alla parata lungo i fori imperiali a Roma, con i sindaci e le autorità nazionali, ma di celebrare la festa del 2 giugno, la festa della Repubblica, qui, con voi, con i cittadini di Fiumicino che mi hanno scelto come loro sindaco, insieme a tutti i consiglieri eletti, alla giunta.

Perché il Comune è una delle espressioni primarie del nostro Stato l’articolo 114 della costituzione lo sottolinea nel suo primo capoverso: la Repubblica è costituita dai comuni.

É per me quindi un onore e una gioia, oggi, vestire per la prima volta la fascia tricolore come sindaco di Fiumicino all’interno del consiglio comunale dove rappresenterò e preserverò, al meglio di quanto posso, i valori della nostra Patria tutelando sempre i cittadini e il bene comune.

Buon 2 giugno a tutti

Viva Fiumicino, viva La Repubblica, viva l’Italia".