Fiumicino, 240 lavoratori specializzati di Alitalia Maintenance Systems a rischio
Fiumicino – A Fiumicino sono 240 i lavoratori di ‘Alitalia Maintenance Systems che rischiano di perdere il lavoro. La A.M.S. è una società altamente specializzata nella manutenzione, riparazione e revisione dei motori degli aerei partecipata da Alitalia Sai che rischia la chiusura se entro il 16 settembre non avverrà il versamento dei 10 milioni promessi dalla PanMed, società giordana che aveva sottoscritto in sede istituzionale un accordo con la vecchia Alitalia Cai, e un altro socio israeliano Bedek, per rilevare il 60 % delle quote azionarie e divenire azionista di maggioranza. “Alitalia, in caso queste società non versino nulla, pur essendo socio di AMS, al momento non è intenzionata a sborsare nulla”, spiegano i lavoratori, che in queste ore stanno vivendo momenti di grandissima preoccupazione e che per domani, lunedì 14 settembre, alle 13, hanno organizzato un sit in in aeroporto sostenuti dalle sigle Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo.
E’ stato diffuso anche un comunicato inviato, tra gli altri, ai ministri delle infrastrutture e dello sviluppo economico, Graziano Delrio e Federica Guidi, al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel quale viene illustrata “la delicata situazione che si è determinata in Alitalia Maintenance Systems che può in queste ore e nei prossimi giorni precipitare mettendo a rischio la sopravvivenza dell’impresa e dell’occupazione per oltre 240 lavoratori altamente specializzati che esprimono oggi una attività industriale ad elevato valore tecnologico”.
“Riteniamo che la capacità di revisione motori che viene effettuata oggi nella zona tecnica Alitalia di Fiumicino sia un patrimonio del tessuto produttivo del trasporto aereo e del nostro paese. Alitalia Maintenance Systems, il cui personale proviene da Alitalia, è una azienda partecipata prima da Alitalia C.A.I e ora da Alitalia S.A.I ed è parte fondamentale nel perimetro industriale di questa compagnia, essendo cliente esclusivo di AMS. In questi anni”, prosegue la nota dei lavoratori, “AMS ha risentito fortemente della crisi di Alitalia essendo legata industrialmente ad essa, al punto di ricorrere alla richiesta di concordato preventivo per evitare il fallimento”.
“Non a caso, a seguito dell’ingresso di Etihad in Alitalia, fatto che avrebbe potuto e dovuto aprire nuove prospettive industriali, il Ministero dei Trasporti il 5/12/2014 si era reso parte attiva convocando i soci di AMS per individuare una soluzione che avrebbe dovuto rilanciare questa azienda, unica per attività nel nostro paese. Tale soluzione, che prevede l’ingresso di un investitore giordano, ad oggi non si è ancora realizzata. Infatti gli impegni assunti dal potenziale nuovo azionista, e che nelle ultime settimane sono stati annunciati ma di continuo rinviati, devono essere confermati entro il 16 settembre e sono essenziali per la continuità aziendale, pena le decisioni che possono essere assunte dall’autorità giudiziaria. Le scriventi Federazioni”, conclude la nota, “chiedono con la massima urgenza una particolare attenzione da parte degli organi in indirizzo ed Alitalia Sai e si rendono immediatamente disponibili al fine di favorire la migliore soluzione per salvaguardare questa azienda, la cui chiusura significherebbe trasferire la revisione di questi motori all’estero, dissipando posti di lavoro ed il know-how che oggi è in grado di assicurare”.
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