Fiumicino, 3 chili di eroina nei cosmetici: in manette falsa rappresentante nigeriana
Fiumicino – E’ stata arrestata all’aeroporto di Fiumicino dopo aver tentato di introdurre in Italia 3 chili di eroina purissima. In manette una bella nigeriana di 49 anni che all’alba di lunedì mattina ha cercato di passare i controlli doganali ma è stata fermata dagli agenti della Polaria. La donna aveva dichiarato di essere la rappresentante di una casa cosmetica.
Lo stupefacente era infatti stato abilmente mescolato, dopo uno speciale procedimento chimico per renderlo liquido, insieme a delle creme contenute in alcuni vasetti e flaconi. Il trattamento avrebbe impedito anche ai cani antidroga dello scalo romano di individuarlo.
Ma ad insospettire gli uomini della polizia giudiziaria del Leonardo da Vinci è stata la stessa passeggera che, originaria della Nigeria, invece di raggiungere la Capitale con un volo diretto Lagos-Roma ha preferito “allungare” passando dall’Uganda via Addis Abeba, con la Ethiopian Airlines.
Recentemente, infatti, i narcos, per eludere i serratissimi controlli sulle cosiddette rotte della droga – Colombia e Nigeria in testa – tendono a utilizzare voli più defilati e “tranquilli”, che destano meno sospetti.
Nello stratagemma non sono però caduti gli investigatori che, insospettiti, hanno deciso di analizzare il contenuto dei vasetti del campionario. Appena aperti, tuttavia, è stato l’odore nauseabondo a far capire che all’interno doveva trovarsi una sostanza ben diversa da quella dichiarata.
Sottoposto a narcotest, si è così scoperto trattarsi di eroina purissima, mischiata con un nuovissimo sistema. Al momento gli inquirenti non possono dare indicazioni sul valore dello stupefacente, comunque ingente.
La nigeriana, messa alle strette, è crollata ed ha confessato. Arrestata, rischia fino a 20 anni di reclusione. La donna è stata condotta presso il carcere di Civitavecchia a disposizione dell’autorità giudiziaria.
A condurre la brillante operazione gli agenti della giudiziaria di Fiumicino diretti dal dirigente Rosario Testatiuti e dal direttore della V zona della Polizia di frontiera, Antonio Del Greco.