Fiumicino, approvazione Contratto di programma Enac-Adr 2012-2021: il governo compia esame
Fiumicino - Entro il 31 dicembre il governo procederà all’approvazione del Contratto di programma Enac-AdR 2012-2021 che prevede per l’aeroporto di Fiumicino un ulteriore aumento dei diritti di imbarco di 8.5o euro a passeggero volti a realizzare una serie di opere per renderlo maggiormente efficiente.
Prima dell’approvazione, però, osserva il Comitato FuoriPista, nato per contrastare il progetto di raddoppio dello scalo romano, sarebbe auspicabile che l’esecutivo nel suo insieme, ed in particolare i ministri Grilli e Passera, verificassero se le opere previste nei precedenti accordi siano effettivamente state realizzate e se i fondi pubblici ad esse destinati siano stati spesi conformemente alle previsioni.
Per FuoriPIsta, infatti, rimarrebbe il ragionevole dubbio che gli investimenti precedenti non siano stati utilizzati secondo quanto concordato. Gli interrogativi sarebbero “leciti” tenuto conto del fatto che i governi precedenti non hanno mai fornito risposte alle numerose interrogazioni parlamentari presentate a questo proposito.
Il piano industriale del Consorzio Leonardo del 5 giugno 2000, documento che per il suo contenuto tecnico-finanziario ha permesso al consorzio stesso di risultare vincitore all’atto della privatizzazione di AdR, prevedeva investimenti per circa 980 miliardi di lire di cui 300 a carico dello Stato.
Inoltre, lo stesso testo del Piano industriale 2000 riporta quanto segue: “In riferimento alla “Relazione annuale sullo stato di attuazione del programma generale degli investimenti” del febbraio 2000, a far data dal 1 gennaio 2000 i circa 300 miliardi di lire non ancora spesi del complessivo finanziamento statale di circa 1250 miliardi di lire per lavori (comprensivi anche del finanziamento di cui al D.M. 68T del 1999) verranno utilizzati per eseguire le opere già affidate e/o in corso (circa 155 miliardi di lire di cui gran parte è da individuarsi nel completamento della nuova Aerostazione Nazionale e dell’Edificio Cargo City), per le opere progettate e pronte per l’affidamento (circa 15 miliardi di lire) e per le opere relative al Molo C dell’Aerostazione Internazionale (125 miliardi di lire) ed il nuovo cerimoniale di Stato. Dei 360 miliardi di lire impegnati da AdR (ex Accordo di Programma 4/96), al 1 gennaio 2000 risultano da spendere ancora 164 miliardi di lire”.
“Di questa somma”, si legge, “circa 90 miliardi di lire risultano per lavori in corso o in fase di affidamento, circa 40 miliardi di lire dovrebbero essere utilizzati per coprire i maggiori oneri scaturiti dai lavori appaltati sia con finanziamento a carico dello Stato che di AdR stessa, mentre circa 30 miliardi di lire risulterebbero una prima tranche del finanziamento complessivo per il Molo C dell’Aerostazione Internazionale (AdR deve far fronte per tale opera ad ulteriori investimenti per circa 125 miliardi di lire). Per quanto riguarda lo sviluppo del Satellite Est e la seconda fase della Cargo City, il Consorzio intende differire l’intervento oltre il 2005.”
“In sostanza”, osservano a FuoriPista, “sembrerebbe che le medesime opere per le quali oggi si chiede l’aumento tariffario siano state almeno in parte (ex. Molo C) finanziate più volte e non ancora terminate”.
Per evitare che in futuro si renda necessario, come in passato, istituire una commissione d’inchiesta parlamentare per verificare il corretto impiego del denaro pubblico, aspetto che interessa certamente anche la corte dei conti, al comitato sembra “logico che il governo compia un esame accurato dei precedenti accordi di programma e dei finanziamenti vari prima di concedere l’attuale autorizzazione”.
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