Fiumicino - Addetto al carico ed allo scarico dei bagagli al Leonardo da Vinci, l’operaio di una società dell’handling aeroportuale ne approfittava per aprire le valigie e quindi sottrarre gioielli ed altri oggetti di valore ai passeggeri, molti dei quali stranieri. L’impiegato utilizzava una borsa nascosta per occultare la refurtiva. A porre fine alla “carriera” dell’uomo, M.A., 38 anni, ribattezzato per la sua destrezza “topo volante”, gli agenti della Polaria che dopo accurate indagini, pedinamenti e appostamenti, lo hanno colto sul fatto e quindi denunciato per ricettazione.

Le indagini sono scattate a seguito delle numerose segnalazioni di furti, giunte in parte anche dall’Interpol. Gli investigatori erano sulle sue tracce ormai da tempo e finalmente ieri lo hanno “beccato” mentre frugava in un bagaglio. L’operaio era da tempo sospettato di essere l’abilissimo autore di quei furti, dotato della notevole capacità di far sparire “al volo” la refurtiva. Il “topo volante” si era in particolare “specializzato” nel mettere a segno colpi ai danni dei passeggeri in partenza della Uzbekistan Airlines e della Lufthansa. Grazie ad una serie di mirate attività, anche di carattere tecnico insieme ad un’attenta analisi delle merci e dei colli stivati a bordo degli aerei, alla fine il dipendente “infedele” è stato individuato.

Dopo aver portato a termine l’ennesimo colpo, gli investigatori lo hanno pedinato ma, nonostante l’attenzione e la cura poste nonché la rapidità dell’intervento, gli uomini agli ordini del dottor Rosario Testaiuti, non hanno trovato traccia della refurtiva. Anche se ai poliziotti non è sfuggita una piccola quanto singolare “anomalia”. L’uomo, infatti, dopo aver alleggerito la valigia, sembrava più “grosso”.

A quel punto l’operaio è stato fermato e perquisito. Sotto la tuta da lavoro gli agenti hanno trovato una costosissima borsa di una nota griffe italiana abilmente celata e bloccata con due cinghie all’altezza della coscia destra fino quasi al costato. Le successive perquisizioni dell’auto e dell’abitazione hanno permesso il ritrovamento di molti gioielli e preziosi, oggetti di valore hi-tech, probabile provento di furti ai danni dei viaggiatori. Sono in corso verifiche utili all’individuazione dei proprietari. A M.A. è stato ritirato il tesserino l’accesso allo scalo. Denunciato a piede libero alla procura della Repubblica di Civitavecchia, rischia adesso una condanna fino a 6 anni di reclusione. Tre giorni, gli agenti della Polaria avevano arrestato “taschelunghe”, un ladro polacco che, utilizzando dei pantaloni con delle grosse tasche interne schermate, faceva incetta di costosi profumi e prodotti di bellezza nei duty free shop dello scalo.