Fiumicino, a rischio 400 lavoratori di Snam Lazio sud
Fiumicino - A rischio il posto di lavoro dei 400 dipendenti di Snam Lazio sud, la società riconducibile al patron della Lazio che si occupa dei servizi di pulizia agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Dopo l’allarme lanciato dai dipendenti dei servizi sicurezza, parcheggi, duty free e mensa, adesso è la volta delle aziende che si occupano della pulizia interna ed esterna del Leonardo Da Vinci.
Sulla vicenda interviene Marco Severa, coordinatore dei Giovani Verdi del Lazio. “Lavorare in condizioni “decenti” all’aeroporto di Fiumicino è ormai diventato impossibile”, dichiara l’esponente ambientalista: “ancora una volta ci troviamo di fronte ad una evidente violazione delle minime regole sindacali inerenti il lavoro. Aeroporti di Roma, pubblicando il bando al ribasso per l'assegnazione del servizio di pulizia, mette in serio pericolo il posto di lavoro di 400 dipendenti delle tre ditte, che saranno costrette a licenziare personale in “esubero” in quanto gli stipendi risulterebbero troppo alti”.
A questo si deve poi aggiungere che verranno “tagliati” precedenti accordi sindacali come la mensa e il domenicale per risparmiare ulteriormente. “Anche stavolta però, come per il caso di TrueStar”, prosegue Marco Severa, “AdR non risponde e non dà la possibilità ai lavoratori di avere incontri chiarificatori. Per questo esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro appoggio ai dipendenti affinché riescano a difendere il proprio posto di lavoro”, conclude.
Anche Michela Califano, capogruppo al comune di Fiumicino del Partito democratico, condanna la “politica” portata avanti da AdR, la società che gestisce gli scali romani. “Il Leonardo Da Vinci, sotto l’attenta regìa di AdR, è ormai la nuova frontiera del lavoro a ore: oggi ci sei, domani chi lo sa”, afferma Michela Califano. Che aggiunge: “I contratti sono una chimera, idem i diritti acquisiti dai lavoratori negli ultimi cinquant’anni. Tutta carta straccia. E la vicenda delle tre aziende delle pulizie ne è l’esempio lampante: un bando di gara al massimo ribasso, un capitolato che non garantisce la mensa, il domenicale, il notturno al 35%. Una base d’asta minore dei costi che la società sostiene per gli stipendi e i contributi dei 400 dipendenti. Morale: qualsiasi azienda vincerà la gara, per coprire i costi dovrà tagliare le ore o licenziare. E intanto”, sottolinea l’esponente del centrosinistra, “Aeroporti di Roma fa il pesce in barile. Non risponde e parla solo di raddoppio aeroportuale, spacciandoci come contropartita per questa mega speculazione centinaia di migliaia di posti di lavoro. Per ora però licenzia, rende precario il lavoro, nega i più banali diritti sindacali. Non c’è che dire: un bell’esempio di coerenza”.
Dopo aver organizzato un sit-in ed un’assemblea di protesta la scorsa settimana, domani i lavoratori sciopereranno contro il rischio di essere licenziati.
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