Fiumicino, "Occorre una seria riorganizzazione del sistema aeroportuale"
Fiumicino - Secondo stime attendibili, il volume del traffico aereo è destinato nei prossimi anni ad un notevole incremento per questo si prospetta la necessità di una razionalizzazione e di un adeguamento infrastrutturale e funzionale del sistema degli aeroporti del nostro Paese. Sul tema
“Allo stato attuale emerge con evidenza che, in parallelo al processo di liberalizzazione del traffico aereo, anche l’aeroporto ha assunto una nuova configurazione, trasformandosi in una impresa”, spiega Terrevoli. “Proprio in relazione alla natura imprenditoriale dell’attività di gestione di un aeroporto”, prosegue, “anche nel caso, assai frequente, in cui la maggioranza del capitale azionario sia detenuta da enti pubblici , occorre che ogni decisione in merito alla realizzazione di nuovi aeroporti o ampliamenti infrastrutturali si fondi su una valutazione accurata e attendibile della capacità dell’aeroporto di assicurare la propria sostenibilità economica, attraendo volumi di traffico adeguati e soprattutto attraverso una sana concertazione con chi vive il territorio circostante allo scalo, ossia le istituzioni e le varie realtà del settore”.
“Nell’ambito di questa valutazione, bisognerebbe tener conto anche dei servizi, che, pur essendo destinati specificamente all’aeroporto, ricadono, per quanto riguarda i loro
costi, sulla collettività oltre che ad altri tipi di impatto che un ampliamento infrastrutturale potrebbe causare. La difficoltà di assicurare un’evoluzione equilibrata del sistema aeroportuale nazionale nel suo complesso dipende inoltre da comportamenti di frequente
tenuti dagli operatori del settore, in primo luogo società di gestione
aeroportuale e vettori”.
“La piena espressione della natura imprenditoriale dell’attività di gestione degli aeroporti ha indotto infatti i soggetti gestori (e gli stessi enti locali che nella maggioranza dei casi sono azionisti di riferimento delle società di gestione) a offrire agevolazioni e sostegni, spesso sotto forma di operazioni promozionali dello scalo e del territorio, a singoli vettori per lo più, appunto, low cost che si impegnino ad effettuare rotte di collegamento con l’aeroporto stesso. E’ necessario ricondurre operazioni di questo genere ad un quadro di regole rigorose e valide per tutti, non soltanto per assicurare il rispetto dei princìpi di trasparenza e di non discriminazione imposti dalla normativa dell’Unione europea, ma anche per evitare gli effetti deleteri di “cannibalismo” tra aeroporti, che possono prodursi e già nei fatti si sono prodotti”, sottolinea Terrevoli.
“La situazione si è estesa, sia pure per cause differenti ma con gli stessi effetti nel settore della gestione dei servizi a terra che in un ambito di estrema conflittualità concorrenziale hanno reso il mercato in continua fibrillazione rendendo gli scali, in particolare quello di Fiumicino, carenti per ciò che riguarda l' equilibrio tra operatori del settore. In conclusione”, termina, “prima di parlare di ampliamento o raddoppio di un aeroporto è necessaria una responsabile e ponderata analisi che passa attraverso una seria ed imminente riorganizzazione del sistema aeroportuale”.
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