Fiumicino – Sulla delicata questione dell'ampliamento aeroportuale, argomento molto importante, interviene Cristian Terrevoli, leader del Movimento progetto tricolore ed ex responsabile della consulta del trasporto aereo Pdl.

 

 

 

Nei mesi scorsi Terrevoli si era dichiarato favorevole ad un possibile ampliamento spiegando i motivi e tenendo conto delle conseguenze che il territorio potrebbe subire in termini di impatto.

 

 

“Allo stato attuale, però”, spiega Terrevoli,  “il territorio deve far fronte ad una situazione esplosiva che passa dall'emergenza occupazionale a quella dei continui movimenti aerei, a tutte le ore del giorno e della notte, sulla pista 1, che  stanno creando enormi disagi alla cittadinanza e per i quali non  si sta facendo nulla”.

 

 

 

“A questo punto”, prosegue il leader del movimento, “accogliendo il messaggio dei  comitati  che da sempre si sono mostrati contrari al raddoppio dello scalo, il Movimento Progetto Tricolore non è assolutamente d'accordo su piani di sviluppo poco chiari e soprattutto su una simile gestione del trasporto aereo”.

 

 

“Il bilancio del trasporto aereo di Fiumicino è fallimentare ed ancor prima di  parlare di ampliamento è doveroso dare  equilibrio e sistemazione a quello che  è già esistente cercando di utilizzare eventuali risorse per l'attuale infrastruttura che necessita assolutamente di manutenzione ed interventi che la possano portare al passo degli altri scali europei”, precisa Terrevoli.

 

 

 

L’esponente di Progetto tricolore spiega che “il cambio di rotta su un tema così importante non è finalizzato a nessun tipo di  logica  politica  ma è il frutto del normale "modus operandi"  in quanto  M.P.T è un movimento che nasce senza schemi ideologici precostituiti.

A dimostrazione di ciò,  se fosse necessario,  saremmo disposti a collaborare con le realtà del territorio  offrendo il nostro apporto  su temi delicati ribadendo la nostra linea di trasparenza.

Vorrei concludere con un messaggio indirizzato ad Enac e AdR esortandoli a fare il possibile per fermare questo processo di distruzione  che sta colpendo il comparto aeroportuale di Fiumicino”.