Fiumicino –  Aggrediscono e sottopongono a pestaggio un extracomunitario dopo l’arresto. Autori di questo gravissimo episodio, se a confermarlo saranno le indagini tutt’ora in corso, sarebbero due finanzieri in servizio presso l’aeroporto di Fiumicino. Ad inchiodare i militari le riprese di una telecamera a circuito chiuso della camera di sicurezza del Leonardo da Vinci. Per questa ragione i due uomini sarebbero finiti sul registro degli indagati della Procura di Civitavecchia con l’accusa di abuso d'autorità e lesioni personali. La vittima sarebbe un cittadino algerino che era stato fermato all'interno dello scalo mentre correva su una pista. La notizia, che al momento non viene né confermata né smentita in quanto sono in corso le indagini, è stata diffusa oggi dai quotidiani Repubblica e Il Messaggero. “Si tratta di una fuga di notizie”, fanno sapere gli inquirenti, “ma non possiamo aggiungere altro”. A quanto si apprende per i due denunciati, G.C., 34 anni, e L.F., 35 anni, per i quali non è stato disposto l’arresto in quanto la legge ‘svuota carceri’ l’avrebbe impedito, il procuratore di Civitavecchia, Gianfranco Amendola, e il pm Paolo Calabria avevano intenzione di chiedere l'arresto. Secondo l’attuale normativa, l’arresto è previsto solo per delitti puniti con 5 anni di reclusione e la misura della sospensione è l'unica applicabile: le due Fiamme gialle sarebbero pertanto state sospese per due mesi dai loro incarichi. 



Secondo quanto riportano i due quotidiani, l’episodio sarebbe accaduto il 21 agosto scorso quanto un agente della Polaria individuò e fermò il cittadino algerino Abdelhak Halilat, ‘pizzicato’ all'interno dello scalo romano dove era entrato passando attraverso l'ingresso della zona sbarco. L’uomo, clandestino in Italia, a quanto pare cercò di scappare ma venne fermato dall’agente insieme ai due finanzieri. In seguito i due, intorno alle 19.30, si sarebbero recati nelle camere di sicurezza del Leonardo da Vinci e, con la scusa di dover effettuare un controllo, avrebbero aggredito lo straniero. In particolare, ad accanirsi contro l’uomo sarebbe stato uno dei militari spinto, secondo il giudice, da “motivi del tutto abietti e futili, da ricondursi alla frustrazione per essere l'extracomunitario riuscito a sfuggirgli, salvo poi essere bloccato da personale della Polaria”.

 

Secondo quanto riportato oggi dai quotidiani, il giudice per le indagini preliminari Monica Ciancio sostiene che “G.C. si dirigeva subito e minacciosamente verso l'Halilat e, mentre questo si poneva subito in posizione di difesa indietreggiando e con le braccia incrociate innanzi al viso per proteggersi", il finanziere sotto accusa, continua il giudice, "con inaudita violenza, iniziava a colpirlo con schiaffi e pugni sul viso". Quindi, "sebbene il giovane non reagisse in alcun modo, e mentre" l'altro indagato "rimaneva impassibile alle sue spalle, spostava l'algerino al centro della panca e continuava a colpirlo con violenza al viso e al corpo, sino a farlo distendere in posizione fetale sulla panca, e terminava la sua opera, ruotandone il corpo e prendendolo dai piedi e dando due poderosi calci sui glutei dell'Halilat. Infine, come se nulla fosse, i due finanzieri uscivano dalla camera di sicurezza”.

 

I due quotidiani riferiscono anche che gli indagati, come sottolineato dal gip, si sarebbero difesi sostenendo che “l'extracomunitario aveva posto in essere atti di autolesionismo”, ma i fotogrammi del video li inchioderebbero alle loro responsabilità. “Francamente risibile risulta l'affermazione di aver agito 'per autodifesa' - afferma il giudice - In ogni caso il video mostra in maniera assolutamente inequivocabile come l'algerino non abbia posto in essere il benchè minimo gesto di offesa, nemmeno dopo essere stato così violentemente ed ingiustamente colpito”. Adesso saranno le indagini, delicatissime per la natura del reato contestato ai militari, a chiarire cosa sia davvero avvenuto quel giorno d’estate.