‘Alitalia non può fallire: agire per evitare l’acquisizione di Air France’
Fiumicino – Sono giornate decisive per Alitalia, la compagnia di bandiera per la quale sono in corso importanti incontri e interventi da parte delle istituzioni. A questo scopo stamattina si è svolto un tavolo presso la direzione generale dell’Ente nazionale per l’aviazione civile con l’amministratore delegato dell’Alitalia Gabriele Del Torchio e il direttore generale Alitalia Giancarlo Schisano. Il commissario straordinario dell’Enac Vito Riggio e il direttore generale Alessio Quaranta hanno acquisito le informazioni relative alla situazione finanziaria di Alitalia, in base alle quali emerge una condizione di complessiva sofferenza economico-finanziaria che rende necessaria l’analisi delle condizioni previste dal Regolamento Comunitario n. 1008 del 2008. Su tali condizioni la Direzione centrale attività aeronautiche dell’Enac sta svolgendo gli opportuni approfondimenti in presenza di indicatori positivi in ordine alla sicurezza delle operazioni, alla regolarità e al rapporto con i passeggeri. Il vettore dovrà comunque continuare a garantire il pieno rispetto dei requisiti di sicurezza delle operazioni e dei regolamenti a tutela dei passeggeri.
Sul crisi della compagnia di bandiera è intervenuta oggi Michela Califano, presidente del consiglio comunale di Fiumicino. “La convergenza sulla questione Alitalia che tutti gli enti istituzionali del Lazio, non ultimo il consiglio regionale con l’approvazione di un documento per il riassorbimento dei lavoratori in mobilità e dei lavoratori del comparto aeroportuale laziale, con annesso impegno del presidente del consiglio Leodori di convocare l’assise per discutere del problemi occupazionali legati alla nostra compagnia di bandiera, fanno ben sperare. Tutti, dal Comune di Fiumicino al X Municipio passando per la Pisana e il Governo che sta tentando in tutte le maniere il salvataggio di Alitalia, hanno compreso la centralità dell’hub di Fiumicino e della compagnia di bandiera nello scacchiere nazionale e internazionale. Alitalia non può fallire. Ci sono decine di migliaia di posti di lavoro a rischio tra diretto e indotto e il futuro economico del nostro Paese in ballo. È necessario quindi individuare al più presto soluzioni per garantire la sopravvivenza del comparto aeroportuale, sbloccare gli investimenti infrastrutturali previsti e un piano per il riassorbimento dei dipendenti in mobilità e dei lavoratori del comparto aeroportuale”, dichiara Califano.
E prosegue: “E soprattutto agire rapidamente per evitare il fallimento e l’acquisizione di Air France. La parte privata faccia la sua parte. Ha preso una compagnia senza debiti. Ora è chiamata a fare ciò che nel 2008 evitò, mettersi le mani in tasca. Si tiri fuori la nostra compagnia di bandiera e poi finalmente si metta in campo una soluzione strutturale credibile che permetta alla compagnia di essere competitiva e non una scatola vuota che perde ogni anno centinaia e centinaia di milioni di euro. Si punti sulla salvaguardia e l’incremento delle rotte e i collegamenti, come chiedono a gran voce tutte le sigle sindacali. C’è bisogno di una rivoluzione copernicana. Fra cinque anni non ci si può ritrovare nuovamente con l’acqua alla gola”, conclude.
E oggi il Codacons si è rivolto alla commissione europea e alla procura di Roma chiedendo di “bloccare qualsiasi prestito dello stato all’azienda”. L’associazione ha presentato infatti una denuncia/diffida alla Presidenza del Consiglio, alla Commissione Europea e alla Procura di Roma in merito alla vicenda Alitalia e alla possibilità di un intervento economico da parte dello Stato Italiano a sostegno della compagnia di bandiera. “Qualsiasi aiuto finanziario da parte del nostro paese ad Alitalia è da considerare un atto illegittimo e un grave danno per i cittadini, e come tale sarà impugnato nelle opportune sedi – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Oggi intanto, in riferimento alle notizie di un possibile intervento statale a favore della società aerea per un valore di 100/150 milioni di euro, presentiamo un esposto/diffida alla Commissione Europea, alla Procura di Roma e alla Presidenza del Consiglio, affinché sia bloccato sul nascere qualsiasi contributo economico da parte dello Stato”. “I cittadini italiani hanno già sborsato finora circa 4 miliardi di euro per sostenere Alitalia, soldi che evidentemente sono stati mal utilizzati, considerata la situazione di crisi in cui versa la società – prosegue Rienzi – Per tale motivo, qualsiasi finanziamento da parte del nostro paese alla compagnia di bandiera, oltre a rappresentare un illegittimo aiuto di Stato, rappresenterebbe un danno economico per le famiglie, chiamate a sostenere con i propri soldi la mala gestione di Alitalia”.
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