Fiumicino, allarme bomba su un aereo. Ma si tratta di droga
Fiumicino - Allarme bomba per un pacco sospetto su un aereo: ma è droga. L’allerta è scattata questa mattina intorno alle 10 all’aeroporto di Fiumicino quando un addetto alla manutenzione e alla pulizia del velivolo ha notato, nascosto sotto un sedile, un giubbotto arrotolato e dei contenitori trasparenti contenenti una misteriosa sostanza gelatinosa di colore verde. Al momento, l’ipotesi degli investigatori della Polaria è che si tratti di stupefacente abbandonato frettolosamente da un narcos che voleva eludere i severi controlli di sicurezza. Dopo il ritrovamento dell’involucro, avvenuto a bordo di un Boeing dell’Alitalia appena atterrato e proveniente da San Paolo, in Brasile, e lo sbarco dei circa 200 passeggeri, al Leonardo da Vinci sono state immediatamente attivate le complesse procedure standard di sicurezza che hanno visti impegnati i vigili del fuoco, gli uomini della polizia di frontiera, i cinofili e gli artificieri.
Ad effettuare il ritrovamento, come si diceva, un tecnico dello scalo romano che ha scorto un giubbotto arrotolato, tagliato in alcuni punti, con dei contenitori trasparenti contenenti la misteriosa gelatina. Il pensiero è andato alla possibilità potesse trattarsi di materiale esplosivo anche se non è stata esclusa l’ipotesi dello stupefacenti ridotto ad uno stato semi-liquido. Nel frattempo, l’area è stata evacuata e l’aeromobile è stato circondato e isolato. Sulla pista i pompieri, i cinofili e la task force al completo degli agenti della Polaria, diretti dal dottor Antonio Del Greco, dirigente della V Zona, e coordinati dal dottor Rosario Testaiuti. Dopo una prima analisi, che ha consentito di verificare l’assenza di esplosivo, lo ‘strano’ pacco è stato prelevato e consegnato agli esperti della polizia scientifica che ne dovranno verificare la provenienza e la natura. L’ipotesi più accredita dagli inquirenti è tuttavia che possa trattarsi di droga anche se saranno i test di laboratorio a confermarlo. Secondo gli investigatori, il corriere che aveva il compito di introdurre lo stupefacente in Italia si sarebbe frettolosamente liberato del suo carico ‘compromettente’ per evitare i controlli. Al momento gli inquirenti stanno attentamente verificando i nomi dei passeggeri presenti sulla lista: tra di loro molti turisti italiani di ritorno dalle vacanze in Brasile e viaggiatori sudamericani. Le procedure attivate stamattina sono state, come di consueto, scrupolose e capillari.
Alla luce dell’allerta terrorismo di queste ore e degli ulteriori servizi disposti dalla questura di Roma presso le ambasciate e i ‘punti sensibili’ della Capitale gli uomini della polizia di frontiera hanno garantito massima sicurezza ed efficienza. L’aeromobile è stato riconsegnato all’Alitalia. A Roma, infatti, in seguito alle ultime segnalazioni riguardanti le minacce terroristiche nei confronti di obiettivi statunitensi, la questura ha predisposto l’intensificazione dei controlli che impegnano giornalmente tutte le forze di polizia della capitale. In particolare, oltre agli obiettivi istituzionali, è stato dato ulteriore impulso ai servizi di prevenzione ed ai dispositivi di vigilanza e controllo del territorio soprattutto nei confronti di sedi diplomatico-consolari e ad altri obiettivi e interessi ad essi riconducibili. Monitorati dagli agenti di polizia, coadiuvati anche dalle unità cinofile e dalle squadre antisabotaggio, i numerosi cunicoli e tombini nei pressi di obiettivi sensibili, sopratutto nelle vicinanze delle sedi diplomatiche, ed in particolare dell’ambasciata degli Stati Uniti d’America. Le attività di prevenzione messe in campo giornalmente garantiscono l’immediato intervento delle forze dell’ordine in caso di qualsiasi condizione di criticità.
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