Maccarese – Il Comitato rifiuti zero Fiumicino in prima linea per la tutela e la salute dei cittadini e dell’ambiente. Allarmati per l’ipotizzato impianto di biogas che dovrebbe essere realizzato  a Maccarese,  si rivolge ai consiglieri eletti nel nord del comune di Fiumicino per avere “informazioni dettagliate”.



“Ci risulta che nella riunione del 21 settembre tra Ama e l’amministrazione comunale sia stato presentato un nuovo progetto per la centrale a biogas a Maccarese, un progetto diverso da quello protocollato presso il comune e per il quale abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti sin da luglio, invano, ma sappiamo che la trasparenza non abita a Fiumicino”, dichiara Marcello Giuliacci di Rifiuti zero.

 
“Accantonato, speriamo per sempre, il progetto di realizzare una discarica ed un inceneritore a Pizzo del Prete (mai dire mai…), l’attenzione di Canapini e dell’ amministrazione si sposta su Maccarese dove l’Ama ha chiesto di realizzare una centrale a biogas su ben 17 ettari di Riserva del Litorale”.


“Ma cosa vogliono fare Ama e Canapini con il nuovo impianto a biogas? Vogliono smaltire i rifiuti umidi di Roma, ossia la Forsu, frazione organica rifiuti solidi urbani, ricavandone, a danno dell’ambiente e della nostra salute, profitti e compensazioni economiche”, si domandano al comitato. “Ci diranno che sarà un affare per il nostro comune perché lì si potrà conferire l’organico che produciamo, perché riceveremo dei compensi economici in cambio della cessione di aree, perché sarà possibile realizzare una serie di infrastrutture (per esempio viarie) a servizio oltre che dell’impianto, anche di tutta la cittadinanza”.


“Eviteranno di dirci che la fisionomia del nostro territorio cambierà radicalmente, che al posto di coltivazioni di qualità avremo impianti industriali che per produrre energia tratteranno rifiuti e biomasse coltivate ad hoc, che aumenteranno le malattie collegate all’impatto negativo che questi impianti provocano sui suoli e nell’aria. Nell’arco di pochi anni rischieremo di vedere le nostre campagne costellate di impianti di produzione energetica di varie dimensioni. Già oggi oltre al megaimpianto di Ama sappiamo di un altro impianto per cui è stata richiesta l’autorizzazione e che sorgerà su viale di Porto”, prosegue Marcello Giuliacci.


“Il futuro che ci aspetta è questo? La campagna tra Fregene e Maccarese sarà punteggiata di decine di questi impianti? Quale è il paesaggio attenderà il turista che in un prossimo futuro si avvicinerà a Fregene, come sarà la qualità dell’aria che il villeggiante respirerà soggiornando presso la Perla del Tirreno? Se uccidiamo l’agricoltura ed il turismo, cosa ci dobbiamo aspettare per Fiumicino? Un aeroporto raddoppiato, una zona industriale informale al posto della campagna, che altro hanno in serbo per noi? Ecco che quindi biogas, agricoltura e turismo di qualità diventano argomenti in relazione tra loro”.


“Sembrerebbe che l’amministrazione sia orientata ad un assenso di massima al progetto, quello nuovo, senza averlo visionato, come è possibile? Come è possibile che l’amministrazione e tutti i consiglieri della maggioranza, cui nemmeno è stata consegnata bozza del progetto, si accontentino delle semplici dichiarazioni di un ente terzo, interessato economicamente, circa la salubrità di questo impianto senza aver letto nulla di dettagliato? E come è possibile ai cittadini partecipare ad una discussione pubblica su questo impianto senza nessuna informazione al riguardo?”, sottolineano a Rifiuti zero.


Ciò che contesta il comitato, è la mancata informazione. “I cittadini non meriterebbero una informazione precisa e puntuale, dettagliata in particolare a livello medico/ambientale, e non basata sulle parole dell’Ama, che sul progetto della megacentrale a biogas ha molti, troppi interessi politico/economici? Questi cittadini non hanno diritto ad un’informazione basata su pareri obiettivi ed imparziali sia medici che tecnici? Ma per la nostra amministrazione non serve leggere nemmeno il progetto, lo dice l’Ama, lo dice Roma… Va tutto bene… Ottima opportunità per lo sviluppo della città, nonostante la pessima gestione di Ama su un impianto semplice come l’attuale compostaggio di Maccarese”.


“Se il grande progetto andrà avanti, cambierà per sempre la vocazione di un territorio come Maccarese e della Riserva naturale del litorale. Eppure qualcuno pensa possibile continuare a fare agricoltura di qualità nei pressi di un impianto di 17 ettari, nelle vicinanze di altri due impianti, quelli della Maccarese, simili per tecnologia e quindi per impatti medico/ambientali. E’ verosimile immaginare che di variante in variante, quel grande pezzo di campagna romana che va da Maccarese a Fregene, avvicinandosi a Focene e Fiumicino, sarà la nuova frontiera della BIOspeculazione”.


I cittadini, rispetto a questa prospettiva, chiedono informazioni dettagliate sull’impianto a biogas ipotizzato a Maccarese e su quello in via di autorizzazione a viale di Porto. Chiedono pertanto a tutti i consiglieri, in particolare a quelli eletti a Maccarese, Fregene, Torrimpietra, Aranova – e citano così Graux, Severini, Sabbatini, Zorzi -, che sono le località a più alto impatto, di informare su quanto  succede in comune. E su quale futuro  vogliono costruire per il territorio e quale ambiente vogliono trasmettere ai figli.