Fiumicino, inquinamento acustico: gli aerei ai Cancelli rossi saranno ridotti del 30 per cento
Fiumicino - Gli aerei in partenza dalla pista 1 direzione Cancelli Rossi diminuiranno di circa il 30 per cento e saranno trasferiti sulla pista 3, direzione Maccarese. La decisione dopo un colloquio tra il sindaco di Fiumicino Mario Canapini e i vertici di AdR sollecitato dai consiglieri del Pdl. “Si tratta – spiegano Anselmo Tomaino e Massimiliano Terzigni – di un piccolo passo in avanti rispetto a una situazione che continua a provocare disagi su disagi. La chiusura temporanea della pista 2 per lavori ha portato a una intensificazione dei decolli a discapito della zona Cancelli Rossi e di tutta l’Isola Sacra. Apprezziamo lo sforzo di Aeroporti di Roma di modificare i piani e di traslocare il 30 per cento dei voli sulla pista 3, direzione Maccarese, ma il problema rimane. La sospensione dei decolli dalla pista 2 era preventivabile. E da mesi”.
“AdR avrebbe dovuto provvedere immediatamente a presentare un piano di smistamento dei voli evitando che una zona del comune di Fiumicino fosse pesantemente penalizzata. I problemi tecnici sollevati nel vertice non possono essere una scusante. La collaborazione tra enti deve essere continua e passa anche da una programmazione efficace delle problematiche”. Nel colloquio è stato affrontato anche un altro problema: “Nella fase di decollo e atterraggio – sottolineano i due consiglieri del Pdl, Tomaino e Terzigni - gli aerei volano troppo bassi: anche qui c’è bisogno di trovare una soluzione”.
Nei giorni scorsi a denunciare i pesanti disagi causati dal sorvolo dei jet sulla città erano stati sia la Proloco di Fiumicino che Cristian Terrevoli, leader del Movimento Progetto Tricolore. Una mobilitazione massiccia nata dalle proteste dei residenti che, come spiegato all’associazione di promozione turistica, derivava dalla chiusura, avvenuta circa due mesi fa, per manutenzione di una delle piste del Leonardo da Vinci che imporrebbe lo svolgimento del traffico aereo sulle restanti due piste parallele alla costa. “In questo frangente però, anziché organizzare i decolli sulla pista più interna, dove i velivoli in decollo sorvolerebbero solo zone agricole senza centri abitati, l’Enac ha scelto di usare la pista più prossima alla costa: pertanto il frastuono di ogni decollo (uno ogni 90” – novanta secondi) si ripercuote su tutto il centro abitato di Fiumicino ed Isola Sacra”, spiega Pino Larango, presidente della Proloco. Secondo quanto riferito, i sorvoli avverrebbero “incessantemente giorno e notte e sebbene sussista un procedimento di decollo volto a ridurre gli effetti del rumore a terra, questo sarebbe del tutto insufficiente ad impedire il disagio per la popolazione. Il rumore è insopportabile, prima ancora per l’entità per la sua costanza, e comporta grave impedimento allo svolgimento delle attività siano esse lavorative che ricreative. E’ impossibile tenere una conversazione, fare una telefonata, ascoltare la radio o la televisione, una condizione di assoluto stress”. Per questo l’associazione si era dichiarata “portavoce delle proteste della cittadinanza provvedendo a comunicare ai vertici dell’Enac la necessità di trovare un modo per alleviare il disagio, anche in considerazione del fatto che i lavori alla pista usualmente impiegata per i decolli, continueranno fino a giugno inoltrato”.
“Il problema acustico che sta generando tale vicenda assume una connotazione preoccupante per la frequenza di decolli ed atterraggi che la pista 1 ospita ogni giorno”, interviene Cristian Terrevoli. “Il primo maggio abbiamo contato quasi un centinaio di movimentazioni a tutte le ore, comprese quelle serali. E questo avviene tutti i giorni. Il Movimento Progetto Tricolore ritiene fondamentale intervenire politicamente per affrontare il problema in maniera seria poiché è evidente che il flusso dei decolli e degli atterraggi sulla pista 1 può essere regolato o diluito con le altre piste presenti nello scalo. Vogliamo capire quale sia il motivo che impedisce una soluzione rapida di un ‘caso’ che ormai centinaia di cittadini stanno ponendo all'attenzione da moltissimo tempo”. A questo riguardo Cristian Terrevoli, accogliendo le tante sollecitazioni degli abitanti, ritiene sia arrivato il momento di avviare una raccolta firme da presentare al parlamento per richiedere un’interpellanza parlamentare auspicando che “anche il Comune di Fiumicino e la Regione Lazio possano dare un serio e deciso contributo”.
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