Fiumicino – E’ già stata definita la “protesta dei contadini” contro Fiumicino 2. In sostanza, si tratta della ferma opposizione della Coldiretti Lazio al progetto di ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino che comporterebbe l’esproprio e quindi la cementificazione di oltre 1300 ettari di terreni agricoli. Terreni dove oggi si trovano fiorenti aziende. Sta di fatto che adesso, dopo la dura condanna degli ambientalisti, dei comitati, primo tra tutti FuoriPista, delle forze politiche del centrosinistra, scende in campo anche la Coldiretti.

 

Già questa estate dovrebbe iniziare la costruzione della quarta pista e del nuovo sistema di trasporto automatizzato, il Ground rapid transit system, in grado di collegare i terminal con il parcheggio lunga sosta e l’area di Cargo city. Ma Massimo Gargano, presidente di Coldiretti Lazio, è deciso a “difendere il suolo ed evitare che le minacce possano concretizzarsi in realtà nelle aree oggi produttive che finirebbero inevitabilmente per essere accerchiate dal cemento”. Perché tanta contrarietà?  “La contrarietà”, spiegano all’associazione, “su questo tipo di realizzazioni nasce dalla considerazione che queste scelte comporterebbero un inutile sacrificio di un territorio agricolo in zone ancora relativamente integre e quindi da tutelare non solo sotto il profilo della produzione agricola, ma anche per la valenza paesaggistica”.

 

Oltre agli agricoltori, è contraria anche Legambiente, che si è schierata contro il progetto di raddoppio del sedime aeroportuale che dovrebbe concludersi nel 2044. Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente di Roma e del Lazio, è preoccupato per il “bombardamento acustico” subito dai cittadini che abitano nei centri circostanti l’aeroporto. Del resto, proprio oggi il Comitato FuoriPista ha reso noti i preoccupanti dati contenuti della relazione redatta dall’Arpa Lazio sui livelli di inquinamento rilevati. Ed ha chiesto a tutti gli enti coinvolti interventi urgenti e centraline di monitoraggio per evitare che si verifichino situazioni di illegalità.

 

Nel masterplan, affidato ai progettisti della società Scott Wilson da Aeroporti di Roma, con investimenti privati di migliaia di milioni di euro, la nuova aerostazione prevede l’esistenza di  140 nuove piazzole di sosta per i velivoli, centrali tecnologiche tali da garantire 600 milioni di kwh/anno di energia elettrica autoprodotta, 100 uscite di imbarco di cui almeno il 70% dotate di loading bridge. E poi una rete di alberghi e altre strutture ricettive, una stazione, servizi e parcheggi che garantirebbero migliaia di nuovi posti di lavoro.

 

 

Ma intanto il progetto non è mai stato presentato ai cittadini di Fiumicino. Annunciata la presentazione ufficiale la scorsa primavera nell’aula consiliare di via Portuense, l’appuntamento saltò. AdR si affrettò ad informare il giorno successivo che era stato soltanto “rinviato”. Nel frattempo FuoriPista, dopo avere incontrato la commissione speciale, presieduta dal consigliere PdL Roberto Merlini, che dovrebbe occuparsi del progetto ma anche del problema rifiuti&discarica e porto turistico, aveva consegnato una documentazione accurata che avrebbe dovuto essere esaminata. Il tempo è trascorso ma i cittadini non sono più stati convocati dalla commissione per discutere insieme benché avessero consegnato il materiale ormai da quattro mesi. “La maggioranza di centrodestra non ha neanche alcuna intenzione di convocare un consiglio sul tema del raddoppio, nonostante sia stato chiesto dal centrosinistra e dai comitati ormai da qualche anno”, denunciano i cittadini.