Fiumicino - Pannelli solari, centri e parchi archeologici, 33mila nuovi posti di lavoro subito e 230mila in futuro. Una spinta che farà schizzare il Pil regionale del 20 per cento.
“Avevamo la soluzione per uscire dalla crisi nazionale e trasformarci nel Paese traino dell’Europa e ce n’eravamo dimenticati: il piano di raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino. AdR ce la sta porgendo su un piatto d’argento, dopo aver pensato proprio a tutto: occupazione, trasporti, viabilità, benessere per l'economia regionale. Chissà che non serva anche a eliminare Imu e a rivedere la spending review”, osserva, ironica, Michela Califano, capogruppo del Partito democratico al comune di Fiumicino.

 


“Peccato che fino a oggi Aeroporti di Roma abbia fatto vedere tutto il contrario: licenziamenti e cassintegrazione che il Pil regionale lo hanno affossato più che risollevarlo. Trasporti da terzo mondo. Sistema handling da far rabbrividire. Infrastrutture obsolete. E una attenzione al patrimonio storico-archeologico di Fiumicino non proprio da mecenati.
Spacciare una speculazione economica bella e buona, che eroderà 1200 ettari di superficie spazzando via uno dei poli agricoli più importanti d’Europa, per un’opera di carità diventa decisamente farsesco”, sottolinea Califano.

 

Che a nome del Pd ribadisce la propria contrarietà al piano di raddoppio aeroportuale presentato ieri nella sede di Confindustria, all’Eur. Il partito è infatti convinto che un investimento nelle infrastrutture e un potenziamento dei servizi interni possano ugualmente portare lo scalo di Fiumicino ai livelli degli altri aeroporti internazionali.

 

 

“Ma se gli interlocutori continueranno a essere Polverini, Alemanno e Canapini che da una parte sventola la bandiera della volontà popolare, ma dall’altra lascia campo libero alla speculazione, allora ci dovremo rassegnare a regalare ai nostri figli una bomba a orologeria, con un inquinamento acustico e ambientale alle stelle e prospettive nerissime. Il Pd dice no alla svendita del proprio territorio. Ma per farlo dobbiamo cacciare il trio. Quello stesso trio che ci minaccia con l'ipotesi di una discarica a Pizzo del Prete”, conclude l’esponente democratica.