Fiumicino - L’Isola esce dalla maratona di Loreto Aprutino con una convinzione: se c’è con la testa può battersela con chiunque, anche con formazione di A2 non ripescate all’ultimo momento in A1. Rovescio della medaglia: quando becca il sabato no, meglio lasciar stare e prenderla sportivamente, senza troppo rimuginarci sopra.

 

A Loreto Aprutino dopo un tour di trecento e passa chilometri tutti d’un soffio, il traffico che dilata le ore e lo shock di un incidente stradale che per poco non fa saltare tutto, si vede una Futsal Isola dai due volti. Fiacca e lenta nel primo tempo. Tosta e caparbia nel secondo tanto da ingabbiare i fortissimi padroni di casa e sfortunatissima nel rovinarsi la festa da sola quando un tiraccio senza pretese da fuori incoccia sulla gamba di Luiz e schizza in rete, tagliando le gambe a una rimonta incredibile.

 

La partita. Quinta amichevole stagionale. I primi trenta minuti sono uno shock. Gli Orange vanno subito su con Veronesi, poi si fanno prendere dalla foga. I padroni di casa fanno massa dietro, l’Isola ha poca pazienza e attacca a testa bassa prendendo cinque ripartenze una dietro l’altro. Una mazzata che avrebbe steso chiunque. La Banda Lattanzi no. Sotto 5-1 dopo nemmeno dieci minuti gli Orange si svegliano e si riversano in area abruzzese, ma non è aria. Il portierone di casa è ovunque.

 

 

Il secondo tempo è in fotocopia: un arrembaggio. Il Loreto Aprutino pian piano sparisce, l’Isola macina occasioni su occasioni accorciando le distanze con una splendida ripartenza che Montenero concretizza. Ma non è aria. La regola del sabato maledetto è una macumba: la palla da lì in poi non entra più, nemmeno con le cannonate. Ci provano tutti: Montenero, Veronesi, Colaceci, Luiz, Arribas. Risultato: il pallone sbatte sempre sul portierone ospite.

 

La Banda Lattanzi non molla. Prima o poi dovrà entrare. Neanche per sogno. E come al solito, se qualcosa deve andare storto ci va: tiraccio da fuori senza troppe pretese, la palla schizza sulla gamba di Luiz e partita finita. Il finale è tutto un forcing dell’Isola che porta al minimo sindacale: gol di Imperato che rende meno amara la prima sconfitta del precampionato. Finisce 6-3 una partita strana, nata male e finita peggio.