Fiumicino  - A causa degli scontri in corso in Egitto sono stati momentaneamente interrotti per questo week-end i voli in partenza dall’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino diretti nelle località del Mar Rosso di Sharm El Sheikh, Marsa Alam, El Alamain, Marsa Matrouh. A quanto si apprende, gli aerei per queste destinazioni decolleranno vuoti, per andare a riprendere gli italiani che si trovano nelle località turistiche sul Mar Rosso. Intanto la situazione nella Capitale, a Il Cairo, è delicatissima. I soldati egiziani sarebbero entrati pacificamente nella moschea, rifugio dei manifestanti islamisti, assediata per diverso tempo dall’esercito. Le immagini del loro ingresso, in precedenza negoziato con chi stava dentro l’edificio religioso, secondo quanto riporta quotidiano.net, sono state trasmesse da Ontv, canale televisivo affiliato ad al Jazira. I soldati sarebbero entrati nella moschea di Fateh per persuadere coloro che vi si sono asserragliati a uscire dall’edificio. I manifestanti avrebbero chiesto di non essere arrestati e di essere protetti dal linciaggio di numerosi civili a loro ostili e che attendono fuori dalla moschea. Dentro l’edificio si troverebbero circa 1.000 persone. La polizia egiziana ha arrestato in tutto il paese 1.004 sostenitori del presidente destituito Mohammed Morsi durante la giornata di ieri. Lo ha riferito una nota del ministero dell’Interno.


Al Cairo gli arresti sono stati in tutto 558. Il bilancio delle vittime è di oltre 80 morti, in base alle stime ufficiali e a testimonianze che provengono dagli obitori. Molte le vittime ieri per il sanguinoso ‘Giorno della rabbia’ in Egitto. Sarebbero almeno 37 le persone morte negli scontri , tra cui anche poliziotti. Sono quanto riportano funzionari della sicurezza, 12 persone hanno perso la vita in piazza Ramses al Cairo, dove i manifestanti pro-Morsi si sono scontrati con residenti dell’area. Mentre per i sostenitori del deposto ex presidente le vittime nel centro della Capitale sarebbero 45. Numeri ancora diversi sono stati forniti dall'emittente araba Al-Jazira, secondo cui è salito a 95 morti il bilancio provvisorio delle vittime solo a Ramses Square. In precedenza la stessa rete aveva dato notizia che elicotteri militari avevano aperto il fuoco sui sostenitori dell’ex presidente. Oltre alle decine di vittime oggi sono state arrestate in tutto il Paese 263 persone con l'accusa di aver partecipato ad atti di violenza. Lo hanno riferito fonti della sicurezza egiziana, sottolineando che tra i fermati ci sono anche un afghano e un siriano. I fotografi di Associated Press hanno visto diversi morti nella moschea di Al-Fateh, trasformata in un ospedale da campo. Alcuni sembrano deceduti dopo essere stati raggiunti alla testa e al petto da colpi di arma da fuoco durante un attacco a una stazione di polizia.


Nel resto del Paese hanno perso la vita altre 17 persone e otto poliziotti, come riferiscono altre fonti di sicurezza, rimaste anonime. Nelle ultime 24 ore sarebbero 24 i poliziotti in totale rimasti uccisi. Intanto quattro forti esplosioni sono state avvertite ad el Arish, capoluogo del nord del Sinai, teatro da mesi di attacchi contro le forze di sicurezza egiziane. I carri armati hanno aperto il fuoco sui dimostranti pro-Morsi ad Alessandria: il bilancio è di almeno 40 morti. Lo riferiscono all’Ansa fonti della sicurezza egiziana. Numeri diversi vengono forniti da Al-Jazira, secondo la quale sarebbe salito ad almeno 21 morti ed oltre 100 feriti il bilancio provvisorio degli scontri ad Alessandria. In precedenza l’agenzia ufficiale egiziana Mena aveva parlato di 10 morti. Le autorità egiziane sono state costrette a sgomberare le piazze occupate dai pro-Morsi “specialmente dopo che sono stati scoperti all’interno di questi accampamenti immensi arsenali di armi e fosse comuni per persone decedute da decine di giorni dopo essere state torturate”.  Molti dei manifestanti hanno deciso di scrivere il proprio nome e il numero di telefono sulle braccia, nel caso  vengano uccisi.