Fiumicino – Oggi il Codacons ha presentato un nuovo esposto alla procura di Civitavecchia in merito al caso dell’aereo della Carpatair finito fuori pista a Fiumicino, all’utilizzo dei velivoli Atr 72 da parte dell’Alitalia e all’impiego di piloti rumeni mentre quelli assunti da Alitalia vengono messi in cassa integrazione.

 

 

“La circostanza assai anomala – segnala il Codacons nell’esposto - è che la nuova Alitalia ripartì decidendo di non usare gli Atr 72 che aveva a disposizione e optando per una flotta all jet, inadatta alle brevi tratte da Fiumicino agli aeroporti del centro Italia. La conseguenza fu però che il vantaggio dei jet in termini di velocità era troppo ridotto per compensare i maggiori costi di carburante”, si legge in una nota.

 

 

“Pertanto Alitalia ritornò sui propri passi, optando per la soluzione Carpatair, sgradita da subito ai sindacati dei piloti e presto anche a molti passeggeri. a questo punto però subentra l’ambiguità nel comportamento di Alitalia, che, a seconda  della convenienza si presenta o come azienda privata che deve solo puntare al proprio profitto o come istituzione che va protetta per la propria fragilità e per la propria rilevanza nazionale”.

 

 

“Se potrebbe risultare naturale che una linea aerea si serva di altre minori- scrive il Codacons nell’esposto - desta non poche perplessità e preoccupazione che il contribuente italiano sia stato chiamato per anni a pagare la cassa integrazione ai piloti di Atr 72 che Alitalia aveva estromesso dall’azienda, quando poi si è deciso di far lavorare dei piloti romeni. non si comprende la gestione e l’operato di Alitalia che dapprima ha dismesso l'intera flotta Atr perché ritenuta inutile e obsoleta mettendo i piloti italiani in cassa integrazione a carico dei contribuenti italiani, per poi subappaltare le stesse rotte con lo stesso tipo di velivoli, prima dismessi, al vettore romeno Carpatair, facendo volare, al posto dei piloti italiani in cassa integrazione, i piloti romeni. non si comprende, inoltre, il motivo per cui alitalia non abbia optato per la scelta del solo noleggio degli aeromobili dalla compagnia carpatair, utilizzando piloti italiani”.

 

 

Sulla base di queste presunte “incoerenze” il Codacons ha chiesto alla procura di Civitavecchia di aprire una indagine volta ad accertare l’operato e la gestione dei contratti di subappalto stipulati con la compagnia Carpatair e sulla motivazione per cui si è scelto di mettere in cassa integrazione i piloti italiani, con spese a carico dei contribuenti, sostituendo gli stessi con piloti ed equipaggio romeno, per le stesse rotte e con lo stesso tipo di velivoli che Alitalia aveva deciso di dismettere giustificando, appunto, la cassa integrazione.