Fiumicino, maggiordomo fermato in aeroporto mentre cercava di scappare con l’argenteria
Fiumicino – Il colpevole? Il maggiordomo, naturalmente. Non è una battuta, stavolta. E’ effettivamente il maggiordomo il responsabile di un furto di argenteria, gioielli e denaro ai danni della famiglia presso la quale prestava servizio. Ma l'impiegato infedele, K.G.P., 40 anni, originario dello Sri Lanka, è stato ‘pizzicato’ dagli agenti della polizia di frontiera dell’aeroporto di Fiumicino mentre cercava di prendere letteralmente il volo alla volta del paese di origine. Ad intercettarlo ieri gli uomini agli ordini del dirigente della Quinta zona, Antonio Del Greco, mentre era in partenza con il volo Qr 112. A suo carico già risultava una denuncia, presentata il giorno precedente, per furto aggravato. L'uomo è stato accompagnato negli uffici della Polaria. Durante la perquisizione, all'interno del suo bagaglio sono stati ritrovati dei preziosi e una notevole somma di denaro. Lo straniero, che prestava servizio presso la villa di Taormina di una ricca famiglia siciliana, si sarebbe giustificato spiegando di essere oppresso dai debiti contratti nello Sri Lanka e avrebbe anche aggiunto di aver ricevuto minacce di ritorsione nei confronti dei suoi familiari se non avesse pagato. Per questo avrebbe deciso di ‘ripulire’ la cassaforte della villa approfittando dell’assenza dei proprietari. Per aprirla avrebbe utilizzato una fiamma ossidrica asportandone tutto il contenuto. Poi, preso dai sensi di colpa, avrebbe confessato ai datori di lavoro il furto, attraverso una telefonata, lasciando anche intendere di volersi suicidare. In realtà il cingalese aveva raggiunto la Capitale, e quindi lo scalo romano pronto a squagliarsela con il malloppo. Adesso il 40enne è stato arrestato e condotto nel carcere di Civitavecchia a disposizione dell’autorità giudiziaria: rischia una pena dai 3 ai 10 di reclusione.
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