Fiumicino – Partiti questa mattina dall’aeroporto di Fiumicino otto familiari dei due marò che dopo la detenzioni nelle carceri indiane con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani si trovano in un’altra struttura ma non possono allontanarsi.

 

 

 

Tra di loro vi sono le due sorelle, una figlia e un nipote di Massimiliano Latorre e le due sorelle, un cognato e un fratello di Salvatore Girone. “E' fondamentale che vada avanti la pressione affinché la giurisdizione internazionale venga riconosciuta”, ha detto il sottosegretario agli esteri, Staffan De Mistura, dopo aver accolto in aeroporto i parenti dei marò.

 

Sono stati scarcerati nei giorni scorsi. La liberazione è avvenuta dopo che due indiani hanno versato una cauzione pari a quasi 290.000 euro. I due militari non possono allontanarsi per più di dieci chilometri dalla stazione di polizia.  Il premier Mario Monti aveva espresso la sua soddisfazione e quella del governo per la liberazione dei due militari italiani. Monti aveva parlato con Latorre e Girone dichiarando che la conclusione che si aspetta è il ritorno in Italia dei militari.

 

 La scarcerazione è stata una svolta importante nella vicenda dei due italiani, che si trovavano nel carcere di Trivandrum. Le autorità avrebbero trasferito i due uomini in una struttura di gradimento italiano, vicino all’aeroporto. Si tratta di un ex carcere minorile che si trova vicino all’aeroporto di Kochi, definito come accettabile da parte delle autorità italiane impegnate nella vicenda.