Fiumicino - “A nome del Laboratorio della Legalità di Fiumicino esprimo piena solidarietà a Marco Omizzolo Presidente dell’Associazione InMigrati di Sabaudia per l’atto di intimidazione subito. Omizzolo si batte da tempo nelle terre pontine per i diritti dei lavoratori indiani impegnati in agricoltura. Probabilmente questo impegno di civiltà contro lo sfruttamento e l’illegalità ha dato e dà fastidio”. Queste le prime parole di Raffaele Megna, coordinatore di LabLeg, Comitato nato da poco nel Comune di Fiumicino e che ha visto l’adesione di tante associazioni a livello nazionale e locale che insieme hanno come obiettivo quello di promuovere la cultura della legalità e di monitorare il territorio.

“La battaglia”, spiega Megna, “che Marco sta conducendo nelle terre Pontine non può non richiamare l’attenzione sulle condizioni di lavoro di migliaia di lavoratori indiani e pakistani che prestano la loro attività nelle zone agricole e nelle centinaia di aziende zootecniche del Comune di Fiumicino, uno dei più grandi comuni agricoli d’Italia. Quali sono le loro condizioni di lavoro e il rispetto dei loro diritti? Giustamente, nelle settimane scorse l’Amministrazione Comunale e la Fiumicino progressista e solidale si è mossa in difesa dei primi rifugiati che sono stati accolti nei nostri territori e che fuggono dalle guerre e dalla fame e ovviamente si è parlato di integrazione. Integrazione che deve procedere anche attraverso il rispetto dei diritti dei tanti migranti che da anni, per fare alcuni esempi, lavorano nell’agricoltura, nella zootecnia e nella ristorazione e che creano cultura, ricchezza e reddito”.