Fiumicino - Litorale, spiagge, riserva naturale, scavi archeologici, agricoltura, sport: è ora di riqualificare e far emergere le bellezze di Fiumicino, territorio ad alta vocazione turistica, ma che di fatto resta noto solo come hub di arrivo e partenza da Roma. Lo dichiara Marco Sanna, portavoce di Mondo civico Fiumicino.



“Abbiamo saputo della delibera sui Pua da parte del consiglio comunale: auspichiamo che in futuro vengano coinvolti  tutti gli operatori e non solo i balneari”, afferma Sanna: “si dovrebbero chiamare a confronto tutte le categorie legate al turismo perché a nostro avviso gli arenili e la loro gestione sono parte integrante di una visione più ampia del settore”.

 

 


Secondo il movimento, i tempi sarebbero maturi per cambiare passo e iniziare seriamente una pianificazione che parta dall’ascolto, passando per il confronto e terminando con la concertazione per arrivare a una pianificazione di lungo periodo che ci permetta di volare alto e attrarre investimenti.

 


Il piano di utilizzo degli arenili dovrebbe essere parte integrante di un progetto molto più ampio, sempre settore turismo.

 

 

“E' oggi impensabile che si continui a ragionare a compartimenti stagni, è ora di mettere seduti tutti gli operatori legati a questo settore, dai balneari ai titolari delle strutture ricettive di tutto il territorio, dai piccoli commercianti, centri sportivi ed equestri  ai tassisti ed altri, non si può lasciar fuori nessuno per far comprendere che solo l’unione senza personalismi potrà valorizzare e rendere appetibile tutto il settore e il territorio”.

 

 


Mondo civico Fiumicino ha condotto  un'analisi dalla quale emerge che l'80 % dei turisti americani che si reca nella nostra regione non è a conoscenza che il territorio ha oltre 24 chilometri di costa. “Questo basta per far capire quanto margine di miglioramento ci sia, guardando ad esempio in questo caso al solo potenziale turismo estero”, chiarisce Sanna.

 

 

“In un futuro prossimo vorremmo vedere non solo gestioni ‘familiari’ delle spiagge, dove si avanza per diritto acquisito e non per merito: occorre più gente preparata sotto il profilo turistico imprenditoriale, con conoscenza delle lingue straniere, operatori professionalmente formati nel settore turistico. Solo premiando la meritocrazia saremo in grado di giungere a quel risultato che tutti auspichiamo e vorremmo veder realizzato”, conclude.