Fiumicino – ‎"Per noi il rifiuto della guerra e della sua preparazione militare, industriale, psicologica è una componente fondamentale del lavoro per la trasformazione generale della società". Sono parole del filosofo Aldo Capitini, fondatore del Movimento nonviolento in Italia. E che oggi risuonano quanto mai attuali per quelle persone che si sono mobilitate per annullare la parata militare del 2 giugno e che ancora si battono per la campagna “No-F35” e una riduzione drastica delle spese militari.

 

“Una festa della Repubblica nonviolenta e solidale”. Questo era l’impegno dei diversi centri territoriali del movimento. E Fiumicino ha risposto con una carovana della nonviolenza di ragazzi e ragazze che si sono poi fermati nel parco comunale di Villa Guglielmi dando il via ad una serie di letture con dibattito e distribuendo ai passanti, un po’ sorpresi, biglietti con le frasi dei mastri Gandhi, Martin Luther King e, naturalmente, Capitini.

 

“Abbiamo voluto festeggiare a nostro modo la Repubblica”, spiegano: “anzi, abbiamo voluto festeggiarlo in pieno accordo con la nostra Costituzione che all’art. 11 afferma il ripudio della guerra. E per noi ripudio vuol dire innanzi tutto rifiuto della sua preparazione, di cui le parate sono un evento epifanico”. Un’iniziativa gemellata si è svolta anche a Cagliari dove tra canti e letture condivise si è dato voce a chi avrebbe voluto veder sfilare tutti i rappresentanti del popolo sovrano, ossia chi lavora, “senza e con retribuzione”, a casa, a scuola, al lavoro e per strada portando avanti l’Italia. “Abbiamo voluto festeggiare il Paese che vogliamo”, afferma Marzia Manca, che ha coordinato il gruppo del capoluogo sardo: “una Repubblica democratica fondata sul lavoro, e non sulle armi”.

Ma le iniziative non si sono fermate qui. A Torino si è svolta una passeggiata di persone che in   fila indiana e ognuno con un cartello recante la scritta "La  Repubblica è fondata sul lavoro non sulle armi" ha attraversato  parte del centro della città. Una enorme scritta analoga è ancora esposta nella   centralissima via Garibaldi nell'ambito della festa del trentennale del Centro Studi Sereno Regis. E a Verona, dove vi è la sede nazionale del Movimento Nonviolento, la celebrazione della Festa della Repubblica ha avuto per protagonista un centinaio di persone in circolo nella centralissima Piazza Dante.

Cartelli con l’art. 1 e art. 11 della Costituzione, bandiere della nonviolenza, e letture condivise: questo il trait d’union di tutti i gruppi. Una mobilitazione generale nella convinzione che la pace sia l’unico valore veramente rivoluzionario. “Come per Capitini cinquant’anni fa, come per noi per i prossimi cinquant’anni”, rilanciano i giovani del gruppo romano, rappresentato da Daniele Taurino, “continueremo con il prossimo impegno al Forum nazionale “proposte di pace” che si svolgerà l’8, 9 e 10 giugno a Testaccio.