Fiumicino – A proposito della morte di Giorgio Monti, l’operaio di 44 anni morto schiacciato sotto un elevatore domenica sera mentre effettuava le operazioni di scarico dei bagagli da un aereo al Leonardo da Vinci, non si placano le polemiche. E’ una tragedia che si poteva evitare?, è la domanda che in molti si pongono.

 

 

“Questo è un messaggio di cordoglio che non vorremmo mai spedire né ai parenti dell’operaio né ai suoi colleghi, però, ahimé ci troviamo di nuovo a commentare una morte bianca”, dichiara Marco Severa, coordinatore giovani Verdi del Lazio e lavoratore aeroportuale.

 

 

“E’ inconcepibile che nel 2012, in un luogo come un aeroporto internazionale, un operaio che va al lavoro non sa se a fine turno potrà riabbracciare i suoi cari. Solo chi realmente ha lavorato quotidianamente, come me, nell’ambito aeroportuale sa quanto siano carenti le norme di sicurezza e di igiene”, prosegue Severa.

 

 

“Non è giusto che un operaio debba lavorare in questo modo, tra l’altro per uno stipendio che di certo non è adeguato per la responsabilità e i rischi che comporta. Per questo ci appelliamo alle istituzioni locali, nazionali e agli enti che gestiscono gli aeroporti di Roma affinché invece di spendere miliardi di euro, come da mesi sosteniamo, per ampliare inutilmente l ‘aeroporto di Fiumicino, investano più concretamente queste risorse per migliorare le condizioni lavorative di tutti i dipendenti aeroportuali, che spesso vivono con l’incubo di finire in cassa integrazione, o di essere risucchiati o assorbiti da società che fanno gare d’appalto sempre più al ribasso”.

 

 

 

“Cogliamo l’occasione per invitare chi lavora in giacca e cravatta dietro una scrivania a vedere con i propri occhi  la situazione ambientale con cui tutti i giorni gli operai, gli impiegati e gli addetti alla sicurezza sono costretti a lavorare all’aeroporto di Fiumicino”.