Fiumicino: nuovo tentativo di furto con sversamento di cherosene
Fiumicino – Un nuovo tentativo di furto che ha provocato la fuoriuscita di cherosene si è verificato ieri sera in viale Lago di Traiano, a Fiumicino. L’effrazione sarebbe avvenuta ai danni di una condotta sotterranea in corrispondenza di due tubi di scolo collegati con il canale delle Vignole. Non appena è giunta la segnalazione al comune di Fiumicino, sul posto sono subito intervenuti, oltre alla polizia locale e alla protezione civile, alla capitaneria di porto, alla polizia e ai carabinieri, anche l’assessore all’ambiente Roberto Cini, il vicesindaco Anna Maria Anselmi e l’assessore all’urbanistica, Ezio Di Genesio Pagliuca. “Dopo un lavoro durato circa tre ore”, ha dichiarato l’assessore Cini, “l’area è stata messa in sicurezza: è stato immediatamente chiuso il flusso di carburante che collegava con le navi al largo, sono state posizionate delle panne galleggianti oleoassorbenti e con un mezzo è stato aspirato il carburante riversatosi nel canale. Abbiamo subito allertato tutte le autorità competenti e gli enti preposti, compresi Eni, Raffineria di Roma e Seram. In queste ore siamo sul posto sul posto per seguire da vicino le operazioni di bonifica”. "I litri di gasolio fuoriusciti a seguito dell’effrazione di stanotte sono stati circa 6 mila, secondo le prime stime, ancora parziali, ottenute grazie all’incrocio dei primi dati. Si è contenuto al minimo il danno ambientale, anche perché in mare non è arrivato nulla. Si è provveduto da subito ad allertare la Raffineria, che ha immediatamente bloccato l'immissione nella condotta del carburante dalle navi. Le operazioni di bonifica del canale procedono a ritmo serrato con l'utilizzo di ingenti mezzi delle ditte specializzate. Al Consorzio di Bonifica, anche questo allertato nella notte, è stata data disposizione di non attivare gli impianti di sollevamento per non compromettere le acque della Fossa Traianea”.
“È evidente che c’è un problema di bande organizzate, di vampiri di carburante che cercano di fare cassa e vagano indisturbati. Individui che non si riesce a identificare e bloccare. Sia l’Eni che la Raffineria di Roma, devono garantire le condizioni per evitare un disastro ecologico. Per essere chiari: o le aziende che trasportano combustibile decidono di dotarsi di un efficace sistema di monitoraggio e di allarme che garantisca la sicurezza oppure, al di là del problema sull’approvvigionamento degli aerei, sarò costretto, attraverso un’ordinanza a tutela della salute e dell’incolumità pubblica, a procedere alla chiusura degli oleodotti che attraversano il Comune di Fiumicino. Non è possibile, ogni settimana, correre dietro alle effrazioni. Serve un sistema di sicurezza efficace che coinvolga anche Aeroporti di Roma. Anche lì qualcosa non ha funzionato, visto che il prelievo di carburante di questa notte che ha provocato lo sversamento si è verificato all’interno del sedime aeroportuale, in un’area di proprietà di Adr e per di più al di là di una rete di recinzione dell’aeroporto”, ha sottolineato il sindaco Montino. Che ha aggiunto: “Non vorrei che fosse cominciato lo scarico di responsabilità. La condotta passa dentro un'area gestita da Adr. Per poter entrare nel luogo dove si è verificato lo sversamento si è dovuto attendere nella notte rappresentanti Adr proprio per poter oltrepassare la recinzione. Che ci sia bisogno di una specifica sorveglianza, del resto, mi pare lo testimoni anche la vicenda del clochard pakistano, sorpreso a dormire all'interno di un aereo. In ogni caso l'Amministrazione comunale è a disposizione per ogni iniziativa e intervento volto a garantire la sicurezza e la vigilanza dei luoghi”.
Aeroporti di Roma precisa però che “lo sversamento avvenuto ieri alle ore 21:00 circa, in prossimità di viale del Lago di Traiano nel Comune di Fiumicino, è al di fuori della recinzione che delimita l'area doganale dell’aeroporto. Il settore interessato dalla fuoriuscita di prodotto dall’oleodotto è invece all’interno di un sito archeologico delimitato da una rete di protezione. Questa zona, secondo la normativa vigente, non deve essere sottoposta a specifica vigilanza”.
“Ogni volta che accade qualcosa di rilevante, come il nuovo sversamento di cherosene a seguito di un furto riparte il tran tran sulla sicurezza in cui i vari politici locali, comunali, di governo e di opposizione fanno a gara per dare la colpa di quanto sta succedendo all’autorità di riferimento o a coloro che li hanno preceduti”, dichiara Giulio Incoronato dell’associazione Sociale&Sicurezza. “Il problema per certa politica sembra quello di cavalcare la problematica con comunicati roboanti dove si chiede un incremento di risorse in termini di uomini e mezzi”, prosegue Giulio Incoronato: “voglio però sottolineare che la tematica della sicurezza non può e non deve avere un colore politico ma è un bene da difendere. Sono anni che ciclicamente vengono sbandierate soluzioni magiche: telecamere - ma chi le ha viste? -, apertura di nuove stazione dei carabinieri; coordinamento sul territorio tra le forze dell’ordine e municipale. Crediamo”, conclude, “che si debba lavorare, senza strumentalizzare la questione perché la “ sicurezza sul territorio non è uno slogan elettorale” ma un valore da difendere e sviluppare”.
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