Fiumicino – Per protestare contro la mancata apertura dell’aeroporto di Comiso, in provincia di Ragusa, che rischia di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto, allo scalo romano del Leonardo da Vinci si svolgerà un’occupazione simbolica sabato 30 giugno. A denunciare la situazione dello scalo siciliano il consigliere regionale Pd, Pippo Digiacomo.

La Sicilia sud-orientale si mobilita dandosi appuntamento davanti al terminal partenze di Alitalia. La protesta ha lo scopo di sollecitare l’apertura di un aeroporto completato e “inaugurato” nel 2007 dall'allora vice premier Massimo D’Alema, dopo gli interventi di riconversione del precedente scalo militare durati tre anni e costati 40 milioni di euro.

L’aeroporto, che dovrebbe chiamarsi La Torre-Magliocco anche se il nome è tutt’ora incerto, rappresenterebbe l’unica grande infrastruttura portata a termine nel Mezzogiorno. Sembra che resti ancora chiuso per uno scontro tra la Regione Sicilia, che ha già corrisposto 4,5 milioni di euro in fase di start up, l’Enac e lo Stato: nessuno sarebbe intenzionato a pagare i controllori di volo.

I costi non li vorrebbe affrontare nemmeno la Intersac, la società privata che ha vinto la gara d’appalto per il nuovo scalo, composta dalla Sac, che gestisce il Fontanarossa di Catania, e dal gruppo editoriale Ciancio-Sanfilippo. I privati hanno già versato 18 milioni di euro al momento dell'aggiudicazione della gara e altri 3,2 milioni di euro per l’occupazione del suolo per i prossimi 40 anni.

Il business plan, redatto anche con la consulenza di Ernst & Young, prevede, già dopo due anni di esercizio, oltre 1 milione di passeggeri e un utile di bilancio. Il pil della provincia di Ragusa, dopo tre anni, crescerebbe di 1 miliardo di euro. Ma è tutto fermo e bloccato. Da qui le interrogazioni e la mobilitazione di Digiamo, alla quale ha aderito anche il senatore Pd, Giuseppe Lumia.

“Aderisco all’iniziativa annunciata dal deputato regionale Digiacomo di occupare simbolicamente l’aeroporto di Fiumicino per richiamare l’attenzione della stampa e del governo sul ritardo relativo all’apertura dello scalo di Comiso. Quest’ultima è un’infrastruttura strategica per lo sviluppo e la crescita del territorio, perché farebbe da volano al rilancio dell’agricoltura e del turismo”. Al sit-in parteciperanno anche i 60 vigili del fuoco siciliani che al momento si trovano, paradossalmente, a presidiare un aeroporto vuoto.