Fiumicino - In riferimento ad alcune notizie di stampa che riportano numeri non corretti in merito alla quantità e all’utilizzo dei security scanner (i cosiddetti body scanner), l’Enac – Ente nazionale per l’Aviazione Civile informa che terminata la sperimentazione, condotta a partire dal 2010 per un periodo limitato di tempo, come disposto nel corso delle riunioni del CISA - Comitato Interministeriale per la Sicurezza del Trasporto Aereo e degli Aeroporti - di cui l’ENAC ha la presidenza, la situazione attuale è la seguente. L’Enac, che aveva inizialmente messo a disposizione un proprio avanzo di bilancio di 2 milioni di euro nel momento dell’avvio della sperimentazione, ha acquistato quattro macchinari utilizzando pertanto solo una parte dello stanziamento previsto. I security scanner sono stati destinati agli aeroporti di Roma-Fiumicino e Milano-Malpensa.


Si precisa tuttavia che i security scanner vengono usati in questi aeroporti come controllo aggiuntivo rispetto ai controlli di security eseguiti su tutti gli scali nazionali. Di questi quattro macchinari, i due installati a Milano Malpensa sono operativi per il controllo dei passeggeri diretti a destinazioni sensibili tra cui, a titolo di esempio, Stati Uniti e Israele. Dei due macchinari destinati a Roma Fiumicino, uno è operativo per i controlli aggiuntivi dei passeggeri del Terminal 5 (T5). Un secondo security scanner, invece, è al momento in fase di riposizionamento all’interno del Terminal 3 (T3). L’installazione definitiva e il posizionamento del macchinario termineranno nel giro di una decina di giorni. Da fine mese, pertanto, anche questa seconda macchina sarà utilizzata come controllo aggiuntivo di security, come concordato con il Ministero dell’Interno e nel rispetto delle recenti disposizioni europee. La security, infatti, è comunque garantita dall’utilizzo degli altri apparati di sicurezza. I macchinari operativi nei due scali italiani, come quelli utilizzati negli aeroporti statunitensi, sono i Security Scanner L3 Provision, con l’algoritmo Atr (Automatic Target Recognition), algoritmo che riduce le anomalie (falsi allarmi e/o mancato rilevamento di oggetti potenzialmente pericolosi) e consente di ottimizzare i tempi e il numero degli addetti previsti.


Gli addetti ai controlli (screener), peraltro, hanno ricevuto una formazione professionale ad hoc da parte del TSA Transportation Security Administration, l’organismo americano che si occupa di security, con il quale l’ENAC ha stipulato un accordo, e hanno conseguito la successiva abilitazione da parte dello stesso ENAC. L’ENAC ricorda ancora una volta che i security scanner che vengono usati nel nostro Paese non presentano alcuna controindicazione per la salute, né per i passeggeri né per gli addetti alle macchine. Si evidenzia di nuovo, infine, che il software che viene utilizzato non riproduce immagini reali della persona che sta passando attraverso il security scanner. È quindi garantita la privacy in quanto le immagini visualizzate sugli schermi degli operatori sono stilizzate, non sono archiviabili e vengono utilizzate solo ed esclusivamente nel momento del passaggio per il rilievo di eventuali oggetti indosso ai passeggeri.