Fiumicino - "Per Fiumicino ritrovarsi con un sindaco indagato per falso e peculato non è un bello spettacolo. Vedere il nostro Comune citato su tutte le pagine dei quotidiani nazionali non per qualche risultato raggiunto ma per l’iscrizione nel registro degli indagati del signor Esterino Montino, è desolante: una vergogna per l’intera città. La notizia non ci coglie di sorpresa. Le spiegazioni utilizzate dall’attuale sindaco per giustificare alcuni punti oscuri di questa vicenda qualche dubbio lo sollevarono già a suo tempo. Oggi, dopo una campagna elettorale basata su trasparenza e legalità, impostata sul fango e sulle ombre, cosa farà il centrosinistra? Continuerà a dare fiducia a un uomo indagato con il rischio di ritrovarsi un sindaco condannato che ha ricoperto abusivamente il suo incarico o manterrà la coerenza politica e ridarà la parola ai cittadini sfiduciandolo? Cosa faranno i gruppi di maggioranza, gli chiederanno di farsi da parte o continueranno a difenderlo con il rischio in caso di condanna di perdere la faccia? Dopo sei mesi, oggi ci ritroviamo con un primo cittadino che non ha mantenuto neanche una delle sue promesse, che strozza la città aumentando i tributi locali e per di più indagato per aver sperperato del denaro pubblico. Noi questo sindaco non lo volevamo prima e a maggior ragione non lo vogliamo oggi. Sarà divertente costatare che a Fiumicino si è rivoltato il mondo: se non prenderà provvedimenti sarà il primo centrosinistra d’Italia a difendere un indagato. Se riuscirà a fare anche questo allora avranno superato loro stessi." Lo dichiarano i gruppi consiliari di opposizione Pdl, lista civica Destinazione Futuro, lista civica Mario Russo. 



Immediata la risposta del sindaco di Fiumicino Esterino Montino: “Non avendo a tutt’oggi ricevuto alcun atto della Procura di Rieti, apprendo da fonti di stampa che sarebbero in corso indagini per le spese del Gruppo Pd della Regione Lazio relative all’anno 2011. Ho già dato mandato al mio avvocato di accertarsi dei fatti presso la Procura e di manifestare la mia completa disponibilità a collaborare e a essere audito il prima possibile. Ricordo che l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto e di garanzia. Nel contempo ho anche dato incarico di procedere contro chiunque si renderà responsabile di diffondere notizie false sul mio conto. Tutti gli atti oggetto delle indagini dal 20 febbraio del 2012 sono state depositate al Comitato regionale di controllo contabile. Da Capogruppo del Pd regionale, all’epoca dei fatti, ho anche voluto che il bilancio con il rendiconto puntuale di ogni dettaglio fosse pubblicato online sul sito del Gruppo del Pd. Non ho nulla da nascondere, ho sempre agito in assoluta trasparenza e personalmente non ho utilizzato un centesimo di quei soldi. Con totale spirito di collaborazione farò in modo che la verità e le eventuali altrui responsabilità vengano accertate fino in fondo”.