“Salvo l’ospedale di Bracciano al servizio del nord di Fiumicino”
Fiumicino – Grazie ad una sentenza del Consiglio di Stato è stata scongiurata la chiusura dell’ospedale Padre Pio di Bracciano, l’unico presidio ospedaliero presente su decine di chilometri quadrati. Una struttura indispensabile anche per molti cittadini di Fiumicino residenti nel nord del Comune. “E’ stato così evitato l’ennesimo scempio perpetrato dal centrodestra per mano della presidente Renata Polverini”, dichiara Roberto Cini, presidente del circolo Pd Aldo Moro di Fiumicino.
“Nel dicembre del 2010 avevamo denunciato questo ennesimo, grave sopruso chiedendo al sindaco Mario Canapini di unirsi agli altri primi cittadini che avevano presentato un ricorso al Tar contro la chiusura del nosocomio ma, forse per non urtare la suscettibilità della presidente Polverini se ne è ben guardato”, spiega Roberto Cini. Tra l’altro, in questa struttura, la precedente giunta Marrazzo con l’allora assessore Esterino Montino aveva investito 15 milioni di euro per la realizzazione di nuove sale operatorie, predisponendo 4 posti letto di terapia intensiva, ristrutturando il pronto soccorso e la farmacia.
“Il centrodestra di Fiumicino, invece”, sottolinea l’esponente piddino, “che pure in campagna elettorale aveva promesso di impegnarsi per la costruzione di un nuovo ospedale, non ha speso una parola per scongiurare la chiusura del presidio di Bracciano, a dimostrazione che le battaglie sulla sanità erano solo strumentali e propagandistiche. In generale”, prosegue, “il piano sanitario della Regione Lazio si sta dimostrando un fallimento tutto a vantaggio della sanità privata: sono centinaia di migliaia le persone, donne, anziani e famiglie con figli che hanno dovuto rinunciare a cure sanitarie nell’ultimo anno (dati Censis) per motivi economici. I meno “sfortunati””, precisa, “sono comunque costretti ad affidarsi alla sanità privata e il 77% dichiara che lo fa per la lunghezza delle liste d’attesa (sempre secondo i dati Censis)”.
Cosa dovrebbe fare per risparmiare la Polverini? “Prima di tagliare i servizi e i posti letto, dovrebbe tagliare gli appalti esterni, le campagne pubblicitarie, le consulenze amministrative, gli incarichi fiduciari e gli spazi affittati dalle aziende sanitarie per svolgere le più disparate attività razionalizzando gli spazi e rendendoli concretamente fruibili. O, anche”, conclude, “evitando di duplicare le spese nominando assessori esterni per garantire una poltrona agli amici esclusi dalla mancata presentazione, per incapacità, della lista del PdL alle elezioni regionali”. Intanto, fortunatamente, l’ospedale è salvo.
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