"A sei anni dalla scomparsa dell'archeologo e soprattutto amico Ezio Petrini mi piace ricordare il suo filantropico impegno e la sua smisurata passione per la Città di Fiumicino, in particolare per la storia e le origini del nostro territorio”

Fiumicino (Rm) - "A sei anni dalla scomparsa dell'archeologo e, soprattutto, amico Ezio Petrini mi piace ricordare il suo filantropico impegno e smisurata passione per la Città di Fiumicino,  in particolare, per la storia e le origini del nostro territorio” dichiara Paolo Calicchio, consigliere comunale,  studioso di storia romana e numismatica.

Paolo Calicchio ricorda l'amico e l’archeologo Ezio Petrini

Ezio ha sempre avuto una grande dedizione e una smisurata conoscenza, nello specifico dell'antica Roma, con un'attenzione costante dei suoi luoghi più amati, i Porti imperiali di Claudio e Traiano, che sempre l'hanno rappresentata e reso protagonista e che lui ha perennemente custodito come il più prezioso dei tesori. – spiega Paolo Calicchio - I suoi dettagliati racconti storici dell'Imperatore Traiano e delle opere architettoniche di Apollodoro di Damasco mi hanno sempre affascinato, contribuendo indubbiamente, come un mentore, ad amplificare il mio interesse e i miei studi sull'Optimus Princeps”. 

La passione per la storia e le origini di Fiumicino 

“Ezio Petrini non era semplicemente un dipendente del Parco Archeologico, bensì un uomo da cui molti dovrebbero prendere esempio per il suo comportamento, la sua viscerale passione per il passato storico di Fiumicino, che sapeva descrivere e trasmettere, con un linguaggio unico, a grandi e piccini.  Mi auguro – prosegue -  che la neonata Associazione ‘Traianus Optimus Princeps’, che si strutturerà con la collaborazione di un comitato scientifico costituito da esperti nazionali ed internazionali, sappia far tesoro dei suoi insegnamenti, contribuendo anche a risolvere alcune problematiche inerenti proprio la valorizzazione delle nostre ricchezze archeologiche e storiche.  Caro Ezio non potrò mai dimenticarti... sei sempre presente nei miei ricordi più affettuosi" conclude Paolo Calicchio.