Fiumicino - Dopo nove mesi Parco Bezzi, il bellissimo giardino che si estende lungo la via omonima, è ancora chiuso. Ufficialmente, come recitava il cartello apposto sul cancello d’ingresso, per “Parco chiuso per lavori di messa in sicurezza”. Ma i cittadini di Fiumicino, stanchi di attenderne la riapertura, hanno inviato una lettera al sindaco Mario Canapini, agli assessori all’ambiente, Gino Percoco, e ai lavori pubblici, Antonio Prete, ai tecnici dell’Area ambiente e gestione del territorio, nonché al comandante della polizia locale, Gianfranco Petralia, per chiedere il tempestivo ripristino dell’area verde.

 

Gli attesi interventi, infatti, non sono stati effettuati. Sono invece proseguite le devastazioni e le incursioni dei vandali che hanno distrutto, incendiato, spaccato. Il clou con il rogo ai danni di uno dei casotti utilizzati per i servizi igienici. Il parco ha riaperto soltanto il 27 aprile scorso, in occasione di un evento fieristico durato alcuni giorni. Nel frattempo sono state perpretate tutte le violazioni possibili tra cui la presenza di auto e moto nel polmone verde senza che l’amministrazione né altri l’abbiano impedito, spiega un residente.

 


I cittadini lamentano l’incuria e l’abbandono di uno dei parchi più belli e grandi della città che potrebbe permettere a tante persone di tutte le età di godere di un’area dove respirare aria pulita, dove portare a far giocare in tutta sicurezza i propri figli. I residenti, inoltre, chiedono che per il futuro Parco Bezzi sia vietato alle diverse manifestazioni al termine delle quali l’area risulterebbe soltanto più sporca e degradata.

 

Il Partito democratico di Fiumicino ha denunciato già dal febbraio scorso la situazione. “L’indifferenza e l’apatia con le quali vengono gestiti il parco di via Bezzi, uno dei pochi punti di aggregazione di questo comune, finanziato e realizzato dal centrosinistra, sono allarmanti”, hanno dichiarato al Pd. “Mentre la Provincia inaugura parchi su parchi in risposta al nulla prodotto dalle giunte Pdl, a casa nostra cosa facciamo?  Li lasciamo marcire nel degrado, tra un episodio vandalico e l’altro”. Chiuso, senza guardiania, le spranghe della recinzione e le balaustre di marmo divelte, interi pezzi di muro in tufo distaccati, le luci spente.

 

“Anche i campi donati dal Partito democratico alla città per gli sport da spiaggia invernali sono  ridotti a una latrina per animali. Con la sabbia che è ormai volata via. “La colpa? Forse del centrosinistra che, finanziando un parco pubblico, ha creato un problema a questa maggioranza, incapace di gestirlo”, commenta il consigliere Pd Paolo Calicchio. “Quanto al bando per affidarlo a un privato, come privata è stata la gestione fino a oggi, è atteso ormai da un anno. Seppure fosse emesso adesso, occorrerebbe un mese. Poi dovrebbero essere valutate le richieste: passerebbero almeno due mesi. Arriveremmo alla fine di luglio, con l’estate agli sgoccioli. Nel frattempo? Quel parco è morto, scippato ai cittadini”, conclude Calicchio.