Comitato Rifiuti Zero: “Porta a porta a Parco Leonardo? Ci hanno fatto il bidone”
Parco Leonardo – “Differenziata a Parco Leonardo? Ci hanno fatto il bidone: è la beffa di un progetto inesistente”. Questo il commento del Comitato Rifiuti zero Fiumicino in relazione al piano di raccolta differenziata porta a porta presentato venerdì scorso al multiplex Uci cinemas.
“Avrebbe dovuto essere la presentazione del cambiamento di rotta, del passaggio da un sistema di raccolta dei rifiuti fatto ancora con vecchi e maleodoranti cassonetti stradali alla raccolta porta a porta con differenziazione spinta dei materiali a garanzia del loro totale recupero e riciclo”, spiega Marcello Giuliacci di Rifiuti zero. “Invece”, prosegue, “almeno a noi, è sembrato l’ennesimo buco nell’acqua. Questa volta messo a segno non dai politici, ma dai tecnici dell’Ati e del Comune, pagati per controllare la proposta della stessa Ati. Infatti, e purtroppo, il sindaco Mario Canapini si è trovato costretto a difendere l’indifendibile: un progetto povero, pieno di lacune, improvvisato al momento con l’unica certezza che chi farà la differenziata porta a porta dovrà da sistemare in casa, considerando che il taglio medio degli appartamenti di Parco Leonardo è di 45-50 mq, con cucine piccolissime, 4 secchi dedicati da 30 litri ciascuno, più la biopattumietra per l’umido”.
“Non è questo il modo di far partire il porta a porta! Alla presentazione di venerdì pomeriggio sono mancati, ad esempio, un’analisi approfondita delle caratteristiche dei quartieri interessati, dei condomini che possano fare da primo punto di raccolta, un piano preciso su come gestire razionalmente il ritiro dei rifiuti, la previsione dei centri di raccolta, in particolar modo per la grande distribuzione”, sottolinea l’esponente del direttivo.
Secondo Rifiuti zero, si sarebbe deciso di partire dalle due località più complesse di Fiumicino, oltre ad Isola Sacra, senza un vero progetto. Sebbene un fallimento non serv a nessuno. Insomma, sia i tecnici dell’Ati, la società che gestisce da aprile il servizio di igiene urbana, sia quelli del Comune non sarebbero stati capaci di fare un “progetto serio”.
Secondo Rifiuti zero, bisognerebbe riesaminare nel dettaglio alcuni “problemi”. Bisognerebbe cominciare quindi con il valutare la possibilità di realizzare alcuni punti di raccolta ad orario continuo a disposizione dei cittadini, un sistema specifico dedicato alla grande distribuzione accompagnato da un progetto che incentivi la riduzione a monte degli imballaggi da parte di loro stessi, una definizione precisa di quali condomini possono ospitare strutture centralizzate, mastelli di diverse dimensioni in funzione delle dimensioni del nucleo familiare o delle dimensioni a disposizione, chiarire se questi mastelli saranno corredati di sacchi per il conferimento.
Questo “non” progetto per Parco Leonardo, che comprende Athena, Polis e Pleiadi, altrimenti rischierebbe di creare non pochi problemi. E sarebbe il “peggior modo” per avviare quel cambiamento che entro il 31 dicembre 2012 dovrebbe riallineare Fiumicino ai limiti di legge del 65% minimo di raccolta differenziata, limite che se non sarà raggiunto comporterà sanzioni e multe che ricadranno sui cittadini.
Come intervenire? Il comitato si augura che l’amministrazione riformuli il progetto quanto prima. Nelle linee guida che elaborate con il Comitato rifiuti zero Passoscuro era stato ipotizzato l’avvio del porta a porta a partire da alcune località del centro nord del comune, quelle che da oltre un anno stanno lottando contro l’ipotesi inceneritore e discarica e che presentano per le loro caratteristiche urbanistiche e demografiche il terreno migliore da cui partire per estendere poi molto velocemente nell’arco di pochi mesi il porta a porta a tutto il comune.
Ogni località prescelta conteneva al suo interno elementi caratterizzanti la località da avviare al porta a porta subito dopo, così che ogni fase potesse essere utilizzata come laboratorio per quella successiva.
“Non ci stancheremo mai di ripetere e ricordare che l’Ati ci costerà oltre 8.000.000 di euro l’anno per i prossimi sette anni e che il mancato raggiungimento del 65% al 31.12 ci costerà ulteriormente in termini di sanzione economica. Per questo abbiamo diffidato il sindaco: non vogliamo pagare per l’incapacità di chi ci ha amministrato negli ultimi decenni, siano essi stati amministratori del centrosinistra o del centrodestra. I rifiuti sono stati sempre gestiti allo stesso modo, male, ignorando i danni che quella pessima gestione provocava sulla salute dei cittadini e sull’ambiente”.
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