Geyser Fiumicino, presto l'ultima emissione
Fiumicino - Tra circa venti giorni un tappo di malta cementizia chiuderà definitivamente la fuoriuscita di gas dell'ultimo dei due geyser esplosi sulla rotatoria di via Coccia di Morto e via Lago di Traiano, alle porte di Fiumicino. Circa una settimana fa infatti il vulcanotto più piccolo si è spento autonomamente. Dopo mesi di studi, analisi tecniche e monitoraggi da parte dei geologi dell'Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia dell'Università Roma Tre oggi, 21 ottobre, alla presenza del sindaco di Fiumicino Esterino Montino e dell'assessore ai Lavori pubblici Angelo Carroccia, sono partiti ufficialmente i lavori di chiusura del geyeser ancora attivo.
"I lavoi costeranno circa 100 mila euro e saranno finanziati per intero da Italgas. Nel dettaglio si realizzeranno degli avampozzi per stabilizzare le aree di cantiere. Attraverso un battipalo, ovvero un traliccio a tre piedi su cui è posizionata una sonda cilindrica, si perforerà all'interno del geyser per verticalizzare il buco esistente. L'obbiettivo è posizionare un tappo profondo circa 40 metri di malta cementizia che andrà a sigillare la sacca di argilla ce contiene i gas" ha spiegato oggi il sindaco di Fiumicino Esterino Montino.
"La prima operazione consiste nell'irrigidire il boccaforo attraverso l'inserimento di un tubo lungo circa 3-4 m con diametro circa 800 mm, all'interno della bocca craterica. Successivamnete la porzione di cratere intorno al tubo sarà riempita con breccia di grossa pezzatura, che sarà compattata con l'escavatore. Raggiunta la profondità di 40-50 m, il foro sarà colmato di fango pesante, in grado di esercitare il carico idrostatico necessario per fermare il flusso di gas. Nel corso dello scavo i terreni frantumati saranno scaricati e stoccati all'interno di vasconi che verranno conferiti a discaica". Ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici Angelo Carroccia.
Se la presenza dei due geyser a via Coccia di Morto aveva allarmato i cittadini ancora di piu lo aveva fatto l'esplosione di un terzo geyser questa volta nel mare di Fiumicino. Tenuto sotto controllo dalla Capitaneria di Porto e dalle autorità competenti dopo qualche giorno il soffione marino aveva cessato autonomamente la propria attività.
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