Fiumicino - Sono stati tre i pescherecci della flotta di Fiumicino che nelle prime ore del mattino di venerdì scorso sono stati intercettati sotto costa, al largo della costa tra Santa Marinella e Civitavecchia, mentre effettuavano la pesca a strascico in una zona vietata, in quanto situata su un fondale di 35 metri, a circa 1,5 miglia dal litorale.

 

Le tre imbarcazioni sono state notate durante un servizio di pattugliamento del litorale nord, controllato sia a mare sia a terra da squadre della Guardia costiera, anche in collaborazione con altre forze dell’ordine insieme alle quali si vuole garantire la sicurezza e la legalità in mare.

 

Gli uomini della Guardia costiera, dopo aver richiesto rinforzi dalla Capitaneria di porto di Civitavecchia, hanno provveduto a fermare le barche, mettendo fine ad un’attività che avrebbe provocato non pochi danni al fondale del litorale santamarinellese, con gravi alterazioni dell’ecosistema marino.

 

Le tre barche sono pertanto state bloccate e scortate nel porto di Civitavecchia dove i militari hanno provveduto a sequestrare le reti e il pescato, oltre a infliggere ad ognuna una sanzione amministrativa da 4 mila euro, per un totale di 12 mila euro.
 

 

La pesca a strascico, infatti, è consentita, per legge oltre le 3 miglia dalla costa se il fondale è superiore ai 50 metri. Già nei giorni passati era stata notata una certa attività sottocosta ma i pescherecci, appena avuta la percezione dell’intervento delle motovedette, si erano riportati a largo, ovvero in zona di mare dove la pesca a strascico è permessa.

 

Grazie a questa operazione la guardia costiera si augura di aver dato un forte segnale agli operatori del settore, dimostrando di non abbassare mai la guardia, soprattutto su materie così delicate e strettamente connesse tra loro come la pesca e l’ambiente.