Ponte Galeria, picchiate, finiscono in ospedale Arrestati il marito ed il fratello
Ponte Galeria – Ancora due donne vittime della violenza tra le mura domestiche. A finire in ospedale per le brutali percosse ricevute nelle rispettive abitazioni da due uomini violenti, uno marito della prima donna l’altro fratello della seconda, sono state una polacca ed una rumena. In entrambi i casi le poverette sono state ricoverate all’Aurelia hospital, dove ne avranno per qualche giorno, per aver riportato lesioni, ecchimosi, trauma cranico e frattura del setto nasale. Le ferite fisiche guariranno presto, fortunatamente, mentre occorrerà sicuramente più tempo per dimenticare l’incubo delle botte, un inferno che era purtroppo diventato la loro quotidianità. Sono stati i carabinieri che, intervenendo tempestivamente la notte scorsa a Ponte Galeria, zona al confine tra il comune di Fiumicino ed il municipio XV, hanno evitato loro il peggio, arrestando gli aguzzini.
Il primo intervento si è verificato alle ore 23 quando al 112 è giunta l’accorata richiesta d’aiuto da parte di una donna. La poveretta, piangendo disperatamente, ha chiesto soccorso: “Presto, venite, mi sta ammazzando”. All’arrivo di una pattuglia dei carabinieri di Fregene, impegnata in un servizio di controllo del territorio, i militari hanno trovato la donna in lacrime, piena di lividi, ed il marito K.W.F., 55 anni, polacco, nullafacente ed incensurato, ancora in casa. L’appartamento si trova in zona Massimina, in via Fasiani. L’uomo, come era accaduto altre volte in passato, aveva aggredito la moglie per “futili motivi”, picchiandola brutalmente. La donna è stata ricoverata presso l’Aurelia hospital dove, fortunatamente, non versa in gravi condizioni. L’uomo è invece stato accompagnato presso il carcere di Regina Coeli di Roma con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
Poco più tardi, intorno all’una di notte, sempre a Ponte Galeria, i carabinieri della locale stazione sono dovuti intervenire in via Garrone dopo una nuova richiesta di soccorso per una lite in famiglia. All’interno dell’appartamento, gli uomini dell’Arma hanno “beccato” B.C., 32 anni, rumeno e incensurato, mentre ancora stava picchiando con violenza la sorella, che tuttavia, approfittando di una “tregua”, era riuscita a chiamare il 112. Nonostante la presenza dei militari, lo straniero ha continuato ad insultare la sorella, ed a cercare di colpirla prima di aggredire con pugni e calci anche i carabinieri. Bloccato è stato immediatamente ammanettato. Anche la giovane rumena è stata ricoverata presso l’Aurelia hospital ed ha riportato la frattura del setto nasale ed un trauma cranico: ne avrà per 7 giorni. Il fratello, invece, sarà giudicato domani mattina con rito direttissimo presso le aule del Tribunale di Roma. Deve rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
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