Fiumicino - A quattro anni dalla svendita della compagnia di bandiera a Cai, il 12 ottobre 2012, per 4000-4500 lavoratori ex Alitalia finirà la cassa integrazione, saranno licenziati e messi in mobilità: un percorso che porta verso il nulla. L’associazione Anelta, insieme ad altre organizzazioni del settore: Coordinamento cassintegrati Gruppo Alitalia in Filt-Cgil, Filt-Cgil Roma e Lazio, Anpav, Anpan, Comitato Overbooked, Usb lavoro privato T.A., Cub trasporto aereo, Unione Piloti, AzCigs Piloti e Fast/Confsal Trasporto Aereo e con la partecipazione attiva di Italia dei Valori del Lazio, i Verdi del Lazio e il Gruppo Federazione della Sinistra del Lazio, sostengono i lavoratori ex Alitalia, ed hanno condiviso il seguente comunicato in occasione della manifestazione che si terrà il 12 ottobre davanti al ministero del Lavoro dalle ore 10:
«Il trasporto aereo vive da tempo una crisi strutturale. In occasione dei quattro anni dal fallimento dell’ex compagnia di bandiera, ed il conseguente licenziamento dei suoi lavoratori, la situazione di crisi nel settore non ha ancora trovato soluzioni. Gli ex lavoratori dell’Alitalia, ad oggi, non hanno alcuna prospettiva. Di fatto non sono state individuate soluzioni né per i soggetti che con la precedente normativa avrebbero raggiunto i requisiti pensionistici - che oggi con la riforma previdenziale rischiano di essere esclusi -, né per quelli che da subito erano stati di fatto espulsi con un licenziamento differito. Ad oggi non è stata esercitata alcuna funzione di controllo da parte del ministero del Lavoro. Ciò ha permesso l’assunzione di migliaia di precari, a fronte dei lavoratori in Cigs in attesa di essere ricollocati dal bacino di riferimento, così come l’esternalizzazione di servizi e rotte cedute a compagnie aeree straniere».
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