Fiumicino, “Sì al raddoppio dell’aeroporto ma considerando la crisi attuale”
Fiumicino – Sì al raddoppio dell’aeroporto ma tenendo conto della situazione attuale di crisi. E anche del fatto che si potrebbero migliorare le infrastrutture esistenti senza necessariamente operare l’ampliamento del sedime.
Sulla crisi degli handler che operano all’aeroporto di Fiumicino e, adesso, su quella che ha coinvolto la compagnia aerea siciliana Wind Jet, che sta portando al fallimento molti tour operator e che sta anche danneggiando i passeggeri che dovranno pagare una differenza di 75 euro per poter viaggiare, interviene Fernando Carlini, membro della Consulta nazionale trasporti PdL sez. aeroportuale.
“La situazione è molto grave, soprattutto perché si parla di un allargamento del sedime aeroportuale senza un progetto economico rapportato al reale stato delle cose”, dichiara Carlini. “Parlo della crisi internazionale in cui la stessa Air France sta arrivando verso un pericolosissimo default: tutto mi sembra veramente paradossale”.
“Oggettivamente, un investimento di quelle dimensioni porterebbe da subito tanti favorevoli estimatori, come ho registrato in questi mesi, ma a lungo termine potrebbe arrecare al nostro hub un danno economico senza ritorno”, sottolinea il membro della consulta: “anche per questo mi impegno nelle sedi opportune a trasmettere questa opinione che pur non volendo essere una verità assoluta merita una discussione”.
“Quindi, sì allo sviluppo ma teniamo conto dello stato delle cose attuali e delle banche oggi”, prosegue Carlini. “Porterò ai vertici della consulta questi dati che mi sembrano importanti per discuterne in maniera approfondita”.
“Il caso Wind Jet deve far riflettere sulla realtà delle cose e non sull’utopia di un hub che non ha bisogno di investimenti faraonici ma di un progetto certamente di espansione, ma ridimensionato alle esigenze del territorio e al suo reale fabbisogno commerciale. A questo scopo riporto un dato: la recessione sta colpendo anche il settore turistico globale, in calo ogni anno del 8%”.
Carlini affronta inoltre la questione della tassa sul rumore provocato dagli aerei, l’Iresa, di cui si è occupato Massimiliano Graux, capogruppo del PdL di Fiumicino. Si tratterebbe di un’imposta che nessuno vuole e di cui pochi chiedono l’applicazione attraverso l’applicazione di centraline sul rumore.
Se l’Iresa fosse applicata il comune di Fiumicino, che soffre dell’inquinamento prodotto dagli aerei che sorvolano il territorio, riceverebbe denaro dalle compagnie aeree e potrebbe reinvestire i soldi sul territorio.
Carlini chiede di fare pressioni per la sua applicazione visto che anche la corte dei conti è stata chiara e da gennaio del 2013 dovrà essere applicata.
L’esponente della consulta sollecita inoltre l’impegno dei comitati e delle associazioni a lavorare insieme alla commissione speciale, istituita allo scopo di approfondire le questioni relative all’aeroporto e ai rifiuti (discariche e/o inceneritori). Carlini conclude dichiarandosi disponibile a “ragionamenti di largo respiro di cui la consulta prenderà atto”.
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