Fiumicino, Raffineria di Roma: a rischio disoccupazione 252 lavoratori
A rischio disoccupazione 252 lavoratori della Raffineria di Roma, lo storico stabilimento per la trasformazione del greggio che dall’ottobre del 2010 è diventato di proprietà al 100 per cento della TotalErg. I dipendenti, in sciopero da domenica 10 giugno fino ad oggi alle 15, protestano perché la nuova società per la raffinazione del petrolio ha annunciato di voler fermare definitivamente la lavorazione facendo entrare il prodotto finito in quello che diventerà, a settembre di quest’anno, un deposito logistico. Dopo questa operazione la società avrà soltanto bisogno di 70 lavoratori, che cureranno la gestione operativa.
Che ne sarà degli altri 182 che ora lavorano per le Raffinerie? Le sedi si trovano a Pantano di Roma e a Fiumicino. E cosa ne sarà del resto del personale visto che in fase di manutenzioni si arriva ad un picco di un migliaio di addetti che rimarrebbero fuori dal piano occupazionale? Solo a Fiumicino si calcola che rimarrebbero disoccupati almeno 150, 160 persone diversamente impiegate nell’indotto. Per il comune traianeo questo costituirebbe un durissimo colpo in una situazione già critica, lavorativamente parlando, a causa delle rivoluzioni in atto nel sedime aeroportuale.
I consiglieri regionale, Pd, Enzo Foschi, e capitolino, Massimiliano Valeriano, esprimono “solidarietà e vicinanza” per questi lavoratori che ieri per tutto il giorno sono stati in sit-in davanti alla loro sede chiedendo conferme e rassicurazioni per il loro futuro. I due esponenti politici hanno presentato delle interrogazioni urgenti per chiedere al Comune di Roma e alla Regione Lazio di farsi carico del futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. Paolo Calicchio, consigliere Pd del comune di Fiumicino, è in sintonia con i due colleghi di partito.
Drammatico questa “calata del sipario” sulla Raffineria di Roma. Adesso sono a rischio centinaia di posti di lavoro. L'azienda, dislocata a Pantano e Fiumicino che occupa, come si diceva, direttamente 252 persone ed altre 1000 nelle ditte appaltatrici, è in grado di trasformare dal greggio 4,3 milioni di tonnellate di carburanti l’anno. Ma i ritmi del passato non servono più alla luce della crisi del settore che investe tutta l’Europa, con pesanti contraccolpi anche in Italia.
Roma è infatti una delle ultime raffinerie destinate allo stop dopo quelle di Gela e Falconara marittima. L'Unione petrolifera ritiene che attualmente siano a rischio 7500 lavoratori in Italia, considerando che ogni raffineria, indotto compreso, occupa almeno 1500 persone.
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