Fiumicino - Grave incidente sul lavoro all’aeroporto di Fiumicino: ferito un operaio di una delle società dell’handler. Secondo una prima ricostruzione, un operaio della società Aviation services, F.L., 50 anni, mentre era alla guida di una piattella, ossia di un mezzo per il trasporto di container, si sarebbe schiantato contro un’autocisterna alla piazzola 605. Sembra che il dipendente stesse caricando dei contenitori quando l’acceleratore del mezzo sarebbe rimasto incastrato. Per evitare l’impatto contro l’aereo, l’operaio sarebbe passato sotto il velivolo finendo quindi contro l’autocisterna che lo stava rifornendo. Nel violento urto l’uomo sarebbe rimasto ferito. Immediatamente soccorso dai sanitari del 118, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Grassi di Ostia dove gli è stata riscontrata una forte contusione.

Per lo scalo romano sono giorni difficili dopo l'incendio che ha devastato il Terminal 3 creando disagi enormi a milioni di passeggeri rimasti per giorni in fila al check-in in attesa di poter ripartire, ieri dunque l'ennesimo disastro. Intanto la procura di Civitavecchia continua ad indagare e secondo la pm Valentina Zavatta, coordinata nele indagini dal procuratore Gianfranco Amendola, l’ipotesi di reato potrebbe non essere più incendio colposo ma disastro colposo. Alla base della decisione del pm, a seguito di alcuni interrogatori già effettuati nella giornata di ieri,le ammissioni dei vigili del fuoco, che secondo quanto riportano, sono attrezzati solo ad intervenire per gli incendi sugli aerei e non nel terminal,e le deroghe dai lavori in corso sugli impianti, che in nessun modo avrebbero dovuto far venir meno le prescrizioni sull’incolumità per chi lavora o transita nell’aeroporto. 


Rimane comunque preoccupante la situazione dei dipendenti aeroportuali obbligati a girare per i terminal con le mascherine e in alcuni casi anche ricoverati per malori gravi. Ieri, con il supporto del sindacato USB gli stessi lavoratori hanno incrociato le braccia per più di un'ora con la speranza di poter ottenere più sicurezza e tutela della salute pubblica durante le ore di lavoro. In molti di fronte al Terminal 3 ieri hanno denunciato la preoccuapzione relativa alla presenza di amianto nella struttura andata a fuoco nonostante Adr e le analisi da loro stessi commissionate ne abbiano dimostrato l'assenza.  


“La situazione in aeroporto è ancora problematica”, dichiara la consigliera comunale di Fiumicino Erica Antonellii. “Solo ieri – ha detto – un centinaio di persone si sono recate in infermeria sottoponendosi a controlli e cure. Per gli operatori e i lavoratori persistono ancora forti difficoltà legate alla qualità dell’aria, poiché nonostante le rassicurazioni della Asl, fortissimo è l'odore di bruciato e l'aria è irrespirabile. Si lavora con indosso le mascherine e gli operatori hanno diritto ad una pausa di 15 minuti ogni ora. Non a caso questa mattina, le sigle sindacali hanno indetto una astensione dal lavoro di un paio d’ore, per segnalare ulteriormente al gestore la necessità di mettere in atto misure efficaci per la tutela della sicurezza di chi lavora in ambito aeroportuale. Difficoltà sussistono anche sul fronte passeggeri. Per il controllo passaporto, ad esempio, i passeggeri che devono andare al Gate H sono costretti ad andare al G, prendendo il trenino, effettuare il controllo e poi tornare indietro. Un varco di sicurezza è stato aperto poco distante dal luogo dell’incendio ma il soffitto basso non favorisce la salubrità dell’aria: un maggior utilizzo del Terminal 5 potrebbe essere d'aiuto. C’è da domandarsi quanto ancora dovremmo attendere per tornare alla normalità, anche per tutte le attività commerciali coinvolte, in uno scalo internazionale dove situazioni di questo tipo dovrebbero essere gestite e domate sul nascere”.


“Chiediamo l’intervento di questi cinque enti affinché si possa escludere la presenza di amianto nelle strutture andate in fumo - spiega Ruggeri segretario generale aggiunto Clas nella lettera - provvedendo nell’immediatezza a fornire ad ogni singolo lavoratore i dispositivi di protezione individuale monouso, al fine di evitare contaminazioni oltre che per i lavoratori anche per le famiglie. E a provvedere - prosegue - a un maggior controllo sul rispetto delle norme vigenti previste dal D.lgs 81/2008, in materia di tutela della salute dei lavoratori”. Nel documento Ruggeri parla anche dei circa cento dipendenti dei negozi distrutti che ora rimarranno senza stipendio: “come sindacato CLAS chiediamo - spiega - che si garantisca il mantenimento dell’occupazione e del salario dei lavoratori tutti, anche a chi non in possesso dei requisiti di accesso agli ammortizzatori sociali” Le lettera si chiude con un accenno alle condizioni di un Terminal non proprio recente, come il T3 teatro dell’incendio: “Nella consapevolezza che i fatti accaduti non sono ascrivibili alla mancanza di attenzione da parte di ADR - conclude Ruggeri - auspichiamo una costante vigilanza e la conseguente manutenzione tenuto conto che l’usura delle strutture da tempo realizzate non può essere non considerata”. 


Sulla questione è intervenuto anche il prefetto Gabrielli. "Ho ricevuto ieri sera una comunicazione ufficiale da parte di Aeroporti di Roma) sulle verifiche condotte da istituti specializzati. C'è una posizione nettissima di diniego sul tema dell'amianto. Siccome la salute viene prima di ogni altra cosa è giusto approfondire" ha risposto il capo dell'ufficio di governo a Ostia a una domanda sui timori per le esalazioni al Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino.