Fiumicino – Sit-in all’aeroporto di Fiumicino di una cinquantina di cittadini curdi per “fermare l’Isis e il massacro di Kobane e dei curdi”. I manifestanti hanno presidiato il terminal 3 per circa un’ora scandendo slogan a tutela della città siriana che si trova al confine con la Turchia. Megafono alla mano i curdi hanno illustrato i motivi della protesta e in particolare il pericolo corso dalla città di Kobane, dove da oltre tre settimane l’Isis, l’organizzazione di estremisti islamici, starebbe cercando di entrare. Manifestazioni sono in corso in Kurdistan, in Turchia e in diversi Paesi europei per denunciare il massacro di donne, bambini e civili che sarebbe in atto. A Bruxelles, davanti al palazzo del parlamento europeo, da un paio di settimane altri curdi sono presenti con tende. Questa mattina hanno fatto irruzione nell’edificio per denunciare la situazione e chiedere la creazione di uno Stato curdo e la liberazione di Abdullah Ocalan. L’appello è accorato: “Non è una questione di curdi, è una questione di esseri umani: l'Isis sta massacrando la nostra gente, i nostri bambini, stanno vendendo le nostre donne nei mercati. Che aspettate per attaccare, un altro massacro?”, ha urlato uno dei manifestanti.