Fiumicino, sit-in dei lavoratori della Raffineria di Roma: a rischio 180 posti su 250
Fiumicino – Sit-in di protesta dei dipendenti della Raffineria di Roma che questa mattina hanno manifestato davanti alla Torre dei piloti, lungo via della Torre Clementina contro la riorganizzazione dell’azienda che porterà al taglio di centinaia di posti di lavoro.
La manifestazione si è svolta contemporaneamente alla cerimonia per il 147° anniversario della fondazione del corpo della Capitaneria di porto-Guardia costiera. Tra i manifestanti, a portare la solidarietà dell’amministrazione, il delegato alla pesca e ai rapporti con l’autorità portuale, Luigi Satta, della lista civica Noi insieme.
“Le notizie che giungono dalla Raffineria di Roma sono allarmanti e rischiano di essere la mazzata definitiva per un’economia già provata dalla crisi economica e dalla questione aeroportuale, non più in grado di riassorbire il tessuto sociale colpito dalle riorganizzazioni aziendali”, dichiara Satta. “A questi lavoratori e padri di famiglia, che da un giorno all’altro rischiano di trovarsi senza un lavoro, esprimo la solidarietà mia, dell’amministrazione comunale di Fiumicino e del capogruppo della lista civica Noi insieme, Roberto Severini, che della questione si sta occupando”.
Secondo il delegato alla pesca, questo tipo di manifestazioni, purché rimangano in un clima democratico e civile, non possono che essere uno sprone per arrivare a trovare una soluzione a una emorragia occupazionale che oggi colpisce la Raffineria di Roma. L’esponente ha così preso l’impegno ad avviare un tavolo di concertazione con le parti sociali e i vertici aziendali per scongiurare licenziamenti e cigs. Mettendo anche in programma quelle linee guida che entro breve porteranno a inaugurare tutti i progetti legati alla portualità premendo per uno sviluppo qualitativo delle infrastrutture aeroportuali, che sulla carta garantiranno migliaia di posti di lavoro.
Sarà però soprattutto la portualità la “ricetta giusta” per combattere una crisi occupazionale senza precedenti. “Siamo chiamati a sostenere le vicende di questi nostri concittadini, prima ancora che lavoratori. E su questo dobbiamo essere intransigenti”, ha detto Satta.
I circa 30 lavoratori della Raffineria di Roma, che ha sede anche a Fiumicino, hanno manifestato durante tutta la commemorazione suonando trombe e fischietti e scandendo slogan tra cui “Come riparte l’Italia senza lavoro?”.
Ad esprimere tutta la preoccupazione per i tagli in vista Angelo Alberti, il portavoce dei dipendenti. “Siamo qui perché sapevamo che la presidente Renata Polverini avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia”, ha spiegato il portavoce dei dipendenti Raffineria di Roma, Angelo Alberti: “a lei abbiamo chiesto un incontro tre settimane fa, mai avvenuto, per sottoporle il caso della chiusura dell’azienda che sarà trasformata in un deposito di stoccaggio di prodotti finiti”.
Nel corso di una riunione che si era svolta lo scorso 17 maggio il direttore della raffineria, di proprietà della Total Erg, aveva comunicato ai lavoratori che il processo di dismissione sarebbe avvenuto entro il mese di settembre. La trasformazione avrebbe comportato il licenziamento di 180 lavoratori su 250. Ciò che i dipendenti, attraverso anche le sigle sindacali contestano, è che non è stato comunicato alcun piano occupazionale. Per questa ragione Angelo Alberti, a nome dei colleghi, continuerà a mantenere alta l'attenzione delle istituzioni su questo caso.
Alla cerimonia sono intervenuti il ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, il capo di stato maggiore della marina, ammiraglio di squadra Luigi Binelli Mantelli, e numerose autorità civili, tra cui Mario Abbruzzese, presidente del consiglio regionale, e il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini.
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