Tpl, i comitati: “Situazione disastrosa sulla Fr5 Roma-Civitavecchia”
Fiumicino – Sulla Fr5 Roma-Civitavecchia mancano le carrozze ed ogni giorno i pendolari sono costretti ad ingaggiare una vera e propria lotta pur di riuscire a prendere il treno. I cittadini, gli studenti e i lavoratori che devono raggiungere la Capitale sono trattati manco fossero animali sui carri bestiame. I treni? Stracolmi al limite della sicurezza.
A denunciare la situazione estremamente critica del trasporto sulla tratta Fr5 è l’associazione Sociale&Sicurezza. Mercoledì 12 settembre, come puntualmente segnalato dal Comitato pendolari litoranea Roma Nord attraverso Roberto Oertel e Andrea Ricci, si è verificato l’ennesimo “disagio”, benché il termine sia un eufemismo e sarebbe forse più corretto definirlo ennesimo disastro.
Anche in questo caso, poiché i convogli erano ridotti a sole quattro carrozze, sul treno 3255 “problemi”. “Quanto accaduto è però soltanto un tassello di quello che succede sulla linea Fr5, la linea più disastrata, dove su tutti i treni vi sono malfunzionamenti al limite della decenza”, dichiara Giulio Incoronato, vice-presidente di Sociale&Sicurezza.
Infatti, a complicare la vita dei pendolari si aggiunge il mancato funzionamento delle toilette, la rottura di almeno 3 porte su 10 sono guaste, i ritardi ormai cronici e, più in generale, il viaggiare su treni spesso senza aria condizionata, stipati come sardine per il numero esiguo di carrozze e quindi di posti.
Inoltre, come segnalato anche da Andrea Ricci del Comitato, a causa dei “tagli” da alcuni mesi sono stati eliminati i servizi igienici alla stazione di Maccarese/Fregene. E sono anche stati eliminati alcuni scambi. Le conseguenze? Disastrose. E “strutturali”. “Alcune sono “piccole scelte”, come quelle di eliminare i bagni, che però rendono faticosa la vita dei pendolari”, spiega l’esponente del comitato. “Le famose nuove carrozze continuano a non arrivare né è stata fissata una data per la loro consegna. Insomma, si viaggia “a vista”. Miglioramenti”, prosegue, “non ce ne sono stati: speriamo non ci siano peggioramenti. Ma non siamo tranquilli perché le possibili, probabili manovre finanziarie potrebbero portare ad ulteriori tagli”.
Giulio Incoronato, da parte sua, ricorda con una certa dose di ironia gli inviti degli ultimi anni a lasciare l’auto, mezzo super inquinante, in favore di autobus e treno. “Tutto bene, ma allora bisogna rendere “funzionali” i parcheggi di scambio nonché i treni, che abbiano un numero degno di carrozze per il pendolare, studente o lavoratore che sia”, sottolinea.
“L’associazione Sociale&Sicurezza si schiera con fermezza al fianco dei pendolari e dei Comitati per denunciare con ogni mezzo lecito all’opinione pubblica la situazione paradossale della tratta Roma-Civitavecchia, chiedendo per tutti i pendolari il rispetto ed il diritto ad un servizio di trasporto almeno civile”, ribadisce Giulio Incoronato.
“Le autorità competenti, ossia Regione Lazio e Trenitalia, non possono nascondersi con la frase di circostanza “colpa dei tagli” - sono di questi giorni le denunce sugli sprechi alla Regione Lazio - ma invertire la rotta ed investire sul trasporto ferroviario”, conclude il vice-presidente dell’associazione.
Martedì 11 settembre si è tenuto alla Pisana un “tavolo di collaborazione”, come l’ha definito l’assessore alla mobilità Francesco Lollobrigida alla presenza dell’Osservatorio trasporto, formato dai comitati, e dai dirigenti del trasporto di Trenitalia. “Questi tavoli sono certo utili a favorire il confronto”, ha detto Andrea Ricci, presente all’incontro, “ma auspico che la voce delle associazioni abbia la stessa dignità di quella dell’azienda dei trasporti e della Regione. I rapporti con l’assessore e i pendolari sono improntati alla collaborazione ma ciò non significa che non ci siano problemi”, conclude l’esponente del direttivo.
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