Fnsi: i giornalisti chiedono le dimissioni di Franco Siddi
Roma - Dimissioni immediate del segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, e di tutti i componenti della giunta esecutiva Fnsi. Lo hanno chiesto i giornalisti e le giornaliste riuniti questa mattina davanti alla sede della Federazione durante la manifestazione #StopFnsi contro l’accordo sul lavoro autonomo – ribattezzato “iniquo compenso” - e il contratto truffa sottoscritti senza alcuna consultazione. Secondo i lavoratori, gli accordi legalizzerebbero lo sfruttamento e la retribuzione da fame dei giornalisti autonomi e sancirebbero per contratto l’esercizio dilettantistico della professione, infliggendo un colpo mortale alla dignità dei lavoratori e alla libertà di stampa. Durante il sit in, una delegazione dei giornalisti, tessere alla mano, ha fatto irruzione nella sede del sindacato, chiedendo spiegazioni alla giunta riunita. “Esprimiamo rammarico per gli attacchi personali che il segretario Siddi continua a rivolgere nei confronti di alcuni colleghi che esprimono dissenso verso le sue scelte”, hanno dichiarato in una nota: “ci impegniamo a lottare perché i 120 milioni fondi che il Governo ha annunciato di voler stanziare per le assunzioni nei giornali non siano destinati ai contratti di apprendistato che pongono un limite di età che pregiudica un’intera generazione di precari”.
"Condivido la protesta e faccio mie le ragioni che hanno portato i giornalisti precari e freelance a scendere in piazza per protestare contro quello che ormai è ormai un contratto da "iniquo compenso". Si gioca al ribasso, cristallizzando di fatto lo staus quo e rendendo legale la precarizzazione del lavoro giornalistico. La dignità di un’equa retribuzione per i giornalisti è condizione imprescindibile per avere un’informazione libera e di qualità. Auspico che si ritorni al tavolo delle trattative e che sull’equo compenso il Governo ascolti le ragioni dei lavoratori", ha dichiarato in una nota la consigliera capitolina del Pd Erica Battaglia. “I giornalisti che stamattina hanno protestato dstanno difendendo due diritti fondamentali: quello del lavoratore ad essere equamente retribuito e quello ad avere un’informazione libera e di qualità. Sostengo le loro ragioni che li hanno portati a protestare contro il sindacato dei giornalisti colpevole di aver firmato un accordo sul contratto nazionale e sull’equo compenso che di fatto mortificano e sviliscono ancora di più una professione fondamentale per l’esercizio democratico del Paese. Auspico che si riapra al più presto un tavolo con il Governo e gli editori per ridiscutere contratto e equo compenso”, ha affermato il consigliere capitolino del Pd Marco Palumbo.
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