Focene, scatta l’emergenza parcheggi
Focene – Con l’arrivo della stagione estiva a Focene scatta l’emergenza. Emergenza parcheggi, innanzi tutto. Mentre proliferano chioschi e stabilimenti, la totale assenza di posti auto trasforma la località in un “inferno”, affermano al Nuovo comitato cittadino Focene. Il clou si raggiunge quando tra gli operatori balneari e gli stessi residenti si creano malumori dipesi dalla invivibilità, nonostante ci sia la consapevolezza che lo sviluppo del turismo, quando è compatibile, è sicuramente un valore aggiunto per Focene.
E’ ormai molto tempo che il comitato chiede all’amministrazione di affrontare il problema attraverso assemblee, tavoli ed esposti, benché lo stesso sia di complicata risoluzione dal momento che non esistono aree di proprietà del Comune da adibire parcheggio. Il suggerimento? Indispensabile aprire una convenzione con i privati affinché mettano a disposizione i propri terreni creando contemporaneamente un sistema di trasporto con navette/bus alle spiagge.
E’ stato proprio questo il tema di un incontro svoltosi martedì 29 maggio tra l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Fiumicino, Antonio Prete, che ha accolto la richiesta del direttivo di mettere intorno ad un tavolo operatori balneari, proprietari dei comparti di Focene e l’amministrazione per cercare di trovare una soluzione che soddisfi tutte le esigenze. Anche quest’anno il comitato ha aperto un tavolo con tutti i balneari in cerca di un punto di mediazione e di incontro, trovando grande disponibilità e senso di partecipazione.
“Ci piace notare in questa occasione il grande “sgomitamento” di esternazioni sull’argomento del consigliere comunale UdC, Angelo Caroccia. Latitante e rumorosamente silente da sempre sulle grandi questioni che pesano sul nostro territorio, il consigliere Caroccia si ricorda solo ora di essere un rappresentante eletto nel consiglio comunale di Fiumicino”, dichiara Massimiliano Chiodi, presidente del comitato: “è evidente che in prossimità delle elezioni amministrative la latitanza e il mancato impegno si trasformano d’incanto in sensibilità e partecipazione. I miracoli di una politica che forse va rottamata dal basso”, conclude.
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