Roma – Serata di follia e di violenza allo Stadio Olimpico di Roma ieri sera prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Tafferugli, spari e feriti. Poco prima dell’inizio della partita, tre persone sono state soccorse dalla polizia dopo essere state colpite da proiettili nei pressi dello stadio. Due sono state trasportate all’ospedale Villa San Pietro, si tratta di un ragazzo di 30 anni, ferito al torace, in codice rosso, ed un uomo di 43 anni, colpito alla mano destra, entrambi raggiunti da colpi d’arma da fuoco. Una terza persona, di 32 anni, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Santo Spirito con ferite da colpi d’arma da fuoco ad un braccio e ad una mano. È stata recuperata una pistola presumibilmente usata per i ferimenti. Gli investigatori stanno provvedendo ad ascoltare alcuni testimoni. Gli scontri sono continuati anche all'interno dello stadio. 

 

Oltre 62.000 sono stati gli spettatori presenti all’evento. In merito ai gravi fatti di sangue avvenuti prima dell’inizio della partita le indagini, condotte dagli uomini della questura, hanno portato all’arresto per tentato omicidio di D.D.S., 48 anni, romano, con precedenti di polizia, titolare di un’attività commerciale, mentre si stanno valutando le posizioni degli altre persone che hanno preso parte alla rissa per stabilire le responsabilità di ognuno. Da una prima ricostruzione effettuata dagli investigatori sembra che D.D.S. abbia provocato i tifosi napoletani lanciando nei loro confronti dei fumogeni. Alla loro violenta reazione l’uomo avrebbe risposto esplodendo dei colpi d’arma da fuoco. La partita, che si è svolta regolarmente, è iniziata con ritardo in quanto ai supporter napoletani sono state fornite notizie sullo stato di salute dei feriti. Si devono inoltre registrare cinque appartenenti alle forze dell’ordine, oltre a due steward, rimasti feriti durante l’afflusso nel tentativo di impedire che le opposte tifoserie venissero a contatto. Anche un vigile del fuoco è rimasto ferito. Un trentatreenne tifoso napoletano è stato arrestato per resistenza violenza e lesioni a pubblico ufficiale e sanzionato con un Daspo per cinque anni, mentre altri due supporter del Napoli sono stati denunciati, uno per resistenza a pubblico ufficiale l’altro per possesso di petardo: entrambi sanzionati con Daspo. Il Napoli si è aggiudicato la finale vincendo per 3-1.

 

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Durissimo il Codacons dopo gli scontri registrati ieri fuori dall’Olimpico in occasione della finale di Coppa Italia. “Chiediamo pene esemplari che servano come deterrente per evitare in futuro episodi analoghi – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Troppo spesso istituzioni e mondo del calcio fingono sdegno di fronte a simili violenze ma poi di fatto non assumono alcun provvedimento per punire i responsabili ed impedire che fatti così gravi si ripetano”.   I gruppi ultras di tutte le squadre di calcio vanno sciolti in modo coatto con provvedimenti ad hoc da parte delle autorità competenti, e tutti i responsabili degli scontri vanno puniti con pene esemplari – chiede il Codacons – Le stesse società calcistiche coinvolte devono essere sanzionate e, se saranno accertate trattative con le tifoserie in relazione all’opportunità di disputare la partita di ieri, i soggetti pubblici responsabili dovranno essere rimossi con effetto immediato dai loro incarichi. “E’ intollerabile lasciare ai tifosi la facoltà di prendere decisioni e gestire la sicurezza degli incontri di calcio – prosegue Rienzi – I gravi fatti di ieri dimostrano come tutto il sistema sia fallato, e come serva una riforma urgente per inchiodare tutti i soggetti coinvolti alle loro responsabilità”.

 

“Esprimo la massima solidarietà ai cittadini romani i quali, insieme a tutti coloro che vedono nel calcio una forma di competizione basata sul rispetto per l'avversario e una forma di divertimento sano da condividere con amici e familiari, sono le vittime ultime dei tragici eventi di ieri sera. La sparatoria avvenuta fuori dall'Olimpico non ha nulla a che vedere ne' con il tifo, ne' tantomeno con il calcio. Ancor più sono da condannare gli atti prepotenti di una tifoseria che porta violenza, scherno e prepotenza all'interno di una competizione sportiva. Il nostro sostegno va ancora una volta alle forze dell'ordine, vilmente attaccate mentre scortavano i pullman dei tifosi. Nell'attesa che si chiariscano le effettive dinamiche della sparatoria, la nostra lunga riflessione va alla morte del calcio, divenuto ormai solo strumento per scatenare atti di violenza e di guerriglia, atti degni di teppisti e delinquenti, non di veri tifosi”, ha dichiarato Cinzia Pellegrino, referente per Roma Capitale del Dipartimento di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale dedicato alla tutela delle Vittime di violenza.